La legge del settimo game: Sinner li straccia così
Lo scambio si infittisce, Jannik ha un’idea e si avvicina al campo. Poi cuce la palla corta con ago e filo, un tessuto finissimo: Fritz si allunga, ma è in ritardo. La partita gira qua, con l’azzurro che si porta sul 4-3: break nel primo set. Termine che poi nell’uso comune, al di là di quel delicato momento in cui un tennista perde il servizio, significherebbe "pausa". Non per Sinner. Non per colui che si è guadagnato il titolo di Maestro per la prima volta in carriera, il primo italiano a riuscirci. (La Gazzetta dello Sport)
Ne parlano anche altri media
Una vittoria storica, memorabile: Jannik Sinner ha regalato per la prima volta all'Italia il titolo delle Atp Finals con una marcia inarrestabile frutto di cinque vittorie su cinque gare disputate (tre nel girone eliminatorio, poi semifinale e finale) ma soprattutto un altro record incredibile relativo al numero di set vinti, dieci, e set persi, nessuno. (il Giornale)
Prendete un campione perfetto e pensatelo più in grande. E Jannik lo fa a modo suo: 6-4, 6-4 a un povero Taylor Fritz, ’vittima sacrificale’ dominata nei più grandi trionfi del tennista azzurro. (Quotidiano Sportivo)
Ha ballato come nessun altro, quest’anno, Jannik Sinner, e adesso se ne sta lì con la coppa accanto, giura di essere felice («Lo sono, lo sono») ma lo dimostra a modo suo; degli otto furibondi giorni di Torino, compendio di dodici mesi mai noiosi, rimangono un coriandolo nei capelli e la gioia di aver riunito la famiglia intorno a sé. (Corriere della Sera)
Sinner: "Ringrazio i tifosi, mi sono vicini anche quando le cose non vanno bene" (La Stampa)
No, le Finals non sono state un bel torneo. Solo Alcaraz (o il Tas) può “salvare” il tennis dal suo monopolio. In fondo anche Sinner ha bisogno di un contraltare (IlNapolista)
I suoi avversari, ci sono arrivati da tempo. Per capire Sinner, bisogna vederlo. (Corriere della Sera)