La legge dei compagni: analfabeti e assassini, i cattivi tutti a destra

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Liberoquotidiano.it INTERNO

Alberto Busacca 12 dicembre 2024 Gli assassini? Tutti i destra. I violenti? Tutti di destra. Gli ignoranti? Tutti di destra. I cattivi? Tutti di destra. Il mondo dei progressisti, alla fine, è molto semplice. Se c’è una persona che reputano sgradevole, faranno di tutto per mettergli addosso la divisa dei loro avversari. Cosa che, evidentemente, li rassicura. Anche se, va detto, i risultati sono spesso e volentieri grotteschi. (Liberoquotidiano.it)

Su altre fonti

Perché una società che non sa, non ha più le parole e i numeri per leggere il mondo è una società che non ha futuro, non sa immaginarlo, può averne solo paura. Punto, l’editoriale potrebbe finire qui: invece qui cominciamo, perché in questa storia, che fa… (La Stampa)

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente. (Virgilio Sapere)

Gli ultimi dati Ocse, usciti martedì, rivelano che gli italiani tra i 16 e i 65 anni sono drammaticamente sotto la media globale nella capacità di comprensione testuale, nella elaborazione matematica, nelle abilità cosiddette di «problem solving». (Corriere della Sera)

In Italia 1 adulto su 3 ha competenze inadeguate: ripartire dall’istruzione è la soluzione urgente

La ricerca Ocse secondo cui un laureato italiano sarebbe più ignorante di un diplomato finlandese mi ha lasciato di stucco. Allora perché a Helsinki uno sbarbatello del liceo ne sa più di un nostro «dottore»? Sarà l’aria frizzante o la zuppa di salmone che stimola le sinapsi? Sono andato a curiosare e ho scoperto che in Finlandia esiste solo la scuola pubblica: il figlio dell’imprenditore va in classe con quello dell’operaio, anzi non ci va proprio perché le classi non esistono e ci si sposta da un gruppo all’altro in base alle necessità di apprendimento. (Corriere della Sera)

In Italia le competenze cognitive degli adulti , stabili negli ultimi dieci anni, continuano ad essere lontane dai risultati medi Ocse in literacy (alfabetizzazione funzionale) , numeracy (abilità matematiche di base) e adaptive problem solving (risoluzione adattiva dei problemi) . (Gazzetta del Sud)

Bisogna ripartire dall’istruzione per sostenere la produttività. È il chiaro messaggio che arriva dall’ultima indagine Ocse: in Italia 1 adulto su 3 ha competenze inadeguate. Siamo agli ultimi posti tra i Paesi avanzati per capacità di calcolo, di comprensione del testo e di problem solving. (Panorama)