Tupperware sceglie la via del fallimento: la fine di un’epoca per i contenitori di plastica

Tupperware, il marchio americano famoso per i contenitori di plastica per alimenti, si trova ad passo dal fallimento. Dopo anni di difficoltà economiche e debiti per 700 milioni di dollari, la storica azienda ha avviato una procedura prevista dal noto Chapter 11 della legge fallimentare degli Stati Uniti. Le cause della crisi di Tupperware La ceo dell’azienda, Laurie Ann Goldman, ha spiegato che le difficoltà finanziarie di Tupperware sono il risultato di un contesto macroeconomico particolarmente sfavorevole, che ha colpito duramente l’azienda negli ultimi anni. (Economy Magazine)

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Tupperware, il marchio che davvero tutti conosciamo, ha avviato la procedura di fallimento. Un prodotto di enorme successo nel secondo dopoguerra è ormai fuori tempo massimo per più di una ragione. (Dissapore)

I debiti I punti chiave Le motivazioni (il Giornale)

L’americana Tupperware, conosciuta per i suoi contenitori per conservare il cibo, ha annunciato di aver avviato la procedura di fallimento. La società, in attività da 78 anni, negli ultimi anni si è ritrovata sempre più in difficoltà nonostante i tentativi di riposizionarsi verso un pubblico più giovane. (Youmark)

È il caso di Tupperware, lo storico marchio americano che dopo un lungo declino ha da poco avviato una procedura di fallimento: il suo contenitore per alimenti in plastica, ermeticamente sigillato, è oggi esposto nei più importanti musei di design del mondo. (Artribune)

Tupperware ha annunciato di aver avviato la procedura di fallimento. La famosissima azienda statunitense, produttrice dei contenitori di plastica per alimenti, è da tempo in difficoltà ma ora la Ceo Laurie Ann Goldman ne parla apertamente, presentando l'istanza di protezione ai sensi del Capitolo 11, la legge americana sui fallimenti. (Adnkronos)

In difficoltà da anni, il produttore americano dei famosi contenitori di plastica per alimenti Tupperware ha annunciato di aver avviato una procedura fallimentare. (Il Sole 24 ORE)