Il ministro delle vacche magre
Parlando nella sala del mappamondo alla Camera, il ministro dell’Economia Giorgetti ha difeso le proprie politiche per l’austerità, giustificando tagli e mancati finanziamenti ai limiti del punitivo. Indorare la pillola non cambia il dato di fatto: per i prossimi 3 anni ci sono 7,7 miliardi di tagli lineari ai ministeri da digerire. Cosa si salva, al ministero, non importa molto — i dicasteri saranno liberi di salvare quello che ritengono, basta che rispettino i limiti imposti dall’austerità. (The Submarine)
Ne parlano anche altre testate
"In particolare, si prevede il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa per un valore complessivo di 35 miliardi nel periodo 25-39. A tale riguardo preme evidenziare che, nonostante gli stanziamenti assegnati, l'obiettivo del 2% del PIL richiesto dalla NATO risulta molto ambizioso e non del tutto compatibile sotto il profilo in particolare delle coperture con il quadro vigente della governance europea. (il Giornale)
“Qualcuno può discutere se sia giusto o sbagliato ma sorprende che venga contestata proprio dai sindacati. È dunque la misura principale di tutto il disegno di legge di bilancio, ha sottolineato oggi il ministro Giancarlo Giorgetti in audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. (MEF)
Il Pil 2024 potrebbe costituire una piacevole sorpresa. «Anche alla luce del notevole incremento dell'occupazione sin qui registrato, non sarei stupito da eventuali revisioni al rialzo», ha aggiunto riferendosi alle previsioni dell'istituto di statistica che continua a vedere un 2024 a +0,8% (+1% per il governo). (il Giornale)
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato oggi le principali misure della manovra economica, delineando politiche fiscali e contrattuali che mirano a sostenere la crescita economica e a incentivare l’occupazione. (Economy Magazine)
La vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane fa scattare le riflessioni sugli effetti che la nuova amministrazione Usa potrà avere sulle economie europee e riapre la questione del contributo alla Nato da parte dei Paesi che aderiscono al Trattato ma senza rispettare gli obblighi previsti, come l'Italia. (QuiFinanza)
Giancarlo Giorgetti mostra ottimismo sul Pil, nonostante previsioni nazionali e internazionali al ribasso. Frena sulle aspettative sulla spesa militare: l’obiettivo del 2% della Nato è “molto ambizioso” e “non del tutto compatibile” con la traiettoria di risanamento dei conti pubblici. (LAPRESSE)