Funerali di Cavina, Lepore si scusa con Avati
Cavina, commenta ancora Avati, "meritava ben altra attenzione, per quello che ha fatto sempre pensando alla nostra città
Così il sindaco Matteo Lepore, dopo lo sfogo del regista ai funerali dell’attore Gianni Cavina.
"Chiamerò in queste ore anche la famiglia di Cavina, portando il cordoglio della città", assicura Lepore.
"Gianni Cavina, che ci ha appena lasciato, aveva Bologna nel cuore – ricordava Gaigher in consiglio comunale –. (il Resto del Carlino)
La notizia riportata su altri giornali
Come riporta un lungo articolo nella sezione locale di Repubblica, a firma Emanuela Giampaoli, Pupi Avati, dando l'ultimo saluto al suo amico, interprete e collaboratore, ha pronunciato quasi un'invettiva, esprimendo tutta la sua amarezza per questa situazione. (ComingSoon.it)
"Immaginavo di trovare non dico le fanfare, le bande, non dico il sindaco, il presidente della Regione, il cardinale, ma Gianni meritava la presenza della città", ha detto ancor Avati. Amarezza che si aggiunge al dolore per la scomparsa dell'attore Gianni Cavina, morto a Bologna il 26 marzo. (BolognaToday)
“So che mi stai ascoltando e so che quando ti telefonavo fingevi di stare bene, lo hai fatto per molti anni, mentivi”. Quello che Gianni ha fatto per Bologna, ha aggiunto, è evidente che non è stato capito. (Invece Concita)
«Sicuramente per noi Cavina- aggiunge il sindaco- rappresenta una delle personalità del mondo della cultura più importanti degli ultimi decenni Sono seguite le parole di Pupi e Antonio Avati, suoi grandi amici da sempre e compagni di cinematografiche avventure: il vero, affettuoso e sentito ultimo ciak. (Corriere)
Purtroppo così non è stato Le autorità, le istituzioni avrebbero dovuto tenerne conto, coglierne l’importanza e quindi esserci. (il Resto del Carlino)
Pupi, per ricordare Gianni cosa ti piacerebbe che facessero le istituzioni di Bologna e dell’Emilia-Romagna? Gianni Cavina era Bologna…. Al di là dei film girati con me, negli ultimi 40 anni Cavina è stato l’unico attore bolognese di fama nazionale. (Il Fatto Quotidiano)