«The Order», Jude Law e l'ossessione per la razza in America: un poliziesco ben confezionato che sconfina nella noia
Non è un brutto film questo «The Order», che inizia in modo molto più interessante di come poi si sviluppa. Jude Law è Terry Husk, un ispettore dell'Fbi che si ritrova in una landa desolata dello Stato di Washington alle prese con alcuni fuoriusciti di una setta di suprematisti bianchi. Ambientazione pazzesca, paesaggi ampi, natura selvaggia in cui immergersi, atmosfere alla «Into the wild» fanno presto spazio alla trama, che segue un gruppo di fanatici della razza bianca impegnati nella costruzione della loro rivoluzione. (Corriere della Sera)
Su altre fonti
Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan e Jurnee Smollett hanno sfilato sabato sera sul tappeto rosso di Venezia per la prima del thriller poliziesco di Justin Kurzel ‘The Order’. Il film è in concorso all’81ª Mostra del Cinema ed è basato sul libro del 1989 ‘The Silent Brotherhood’, di Kevin Flynn e Gary Gerhardt, che racconta la storia del gruppo suprematista bianco The Order, attivo negli Stati Uniti negli anni Ottanta. (LAPRESSE)
Il terrorismo interno (USA) ha una storia molto più articolata e duratura, rispetto a quanto si tenga a pensare. In particolare quello per molto tempo “trascurato” e ritenuto dal minor impatto politico, rispetto a quello proveniente dall’estero, specie dai Paesi dell’”asse del male”. (ComingSoon.it)
Eva Green Tye Sheridan (CasateOnline)
L’ariano della porta accanto Poliziesco incentrato sui crimini della setta ariana che funestò il nord ovest degli USA negli anni ‘80, The Order di Justin Kurzel è un solido prodotto e un efficace monito per una nazione prossima alle elezioni. (quinlan.it)
Al contrario dell'uomo a cui dà il volto, che man mano che la vicenda si sviluppa si rende conto che "la caccia non ha mai fine", Law ha un luogo in cui si può fermare e sentirsi sereno: lo ha svelato ai microfoni di Radio Italia solomusicaitaliana, radio ufficiale dell'81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - La Biennale di Venezia. (Radio Italia)
Il regista statunitense firma un’opera bigger than life, un racconto sulle ossessioni dell’uomo e sul controcampo del sogno americano. (My Red Carpet)