Influenza australiana, come riconoscerla e curarla: i sintomi, le complicazioni (tra cui cuore e cervello) e il vaccino
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I primi casi di influenza australiana (H3N2 del ceppo A) sono stati isolati in Lombardia, Lazio e Piemonte. I sintomi, forti e marcati, sono naso che cola e mal di gola, tosse secca e inappetenza, ma anche febbre alta fra i 38 e i 40 gradi, brividi di freddo e mal di testa, dolori alle ossa, stanchezza e sudorazione. Soprattutto tra i bambini si possono verificare anche vomito e diarrea. Ma il virus porta con sé anche nuovi sintomi preoccupanti, legati al cervello, su cui gli esperti alzano l'allerta. (ilmattino.it)
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Non è questo il caso dell’influenza australiana, anche se il virus AH3N2 che la contraddistingue presenta sicuramente caratteristiche di immunoevasività, ovvero può essere meno facile da affrontare da parte del sistema difensivo dell’organismo. (QuiFinanza)
L’annuncio era stato dato dal direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti: «Primo caso di influenza da virus H3N2», aveva comunicato il 1° novembre. L’H3N2 è un sottotipo dell’influenza stagionale noto come «australiano» che è responsabile di milioni di infezioni e migliaia di ricoveri nell’emisfero australe. (Open)
Le complicazioni più gravi e frequenti sono però quelle respiratorie, in particolare polmonari, che hanno causato la maggior parte dei ricoveri durante il passaggio nell'emisfero australe nei mesi scorsi. (RaiNews)
Il primo caso di influenza da virus A H3N2 a Genova, con un ricovero in infettivologia al Policlinico San Martino, sta già impensierendo, soprattutto, come scrive Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova per la predominanza di "un quadro neurologico, a dimostrazione del tropismo di H3N2 per tanti organi tra cui i polmoni e il cervello". (L'HuffPost)