Piano Enel 2025-2027: le incertezze su Cerano

Piano Enel 2025-2027: le incertezze su Cerano
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TeleRama News ECONOMIA

BRINDISI – L’Enel ha presentato il suo piano strategico per il triennio 2025-2027, delineando le priorità e gli obiettivi chiave per il futuro. Tuttavia, non sono arrivate rassicurazioni riguardo alla centrale Federico II di Cerano, che si trova in una fase di profonda incertezza a causa dell’imminente dismissione. Il piano strategico dell’Enel si concentra su diversi aspetti chiave, tra cui la transizione energetica verso fonti rinnovabili, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale. (TeleRama News)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’allocazione delle risorse finanziarie tra le geografie di riferimento avverrà in modo proporzionale al relativo contributo alla marginalità, con circa il 75% in Europa e circa il 25% in America Latina e in Nord America. (Corriere della Sera)

Dell'Enel ancora una volta trascura di indicare al Paese, alle comunità locali, al mercato e alle forze sociali, qualsiasi concreta... (Virgilio)

A disegnare gli obiettivi al 2027 è l'ad Flavio Cattaneo presentando a Milano un nuovo piano industriale da 43 miliardi. Chiuso il capitolo cessioni, e messo in sicurezza il debito, Enel apre un nuova fase strategica «all'insegna della crescita». (il Giornale)

Enel perde ancora quota, per analisti piano industriale prudente

Lo stanziamento di 43 miliardi di euro, destinati prioritariamente a reti energetiche ed energie rinnovabili, potrà comportare anche la crescita dell’organico, con la creazione di nuova occupazione a livello nazionale. (Ti Consiglio)

In vista, c’è una newco che, ha sottolineato Cattaneo, «offrirà soluzioni importantissime per i data center cominciando da Italia e Spagna, e prevediamo di fare uno scale-up verso altri paesi». CIVITAVECCHIA – Il ceo di Enel Flavio Cattaneo ha presentato ieri a Milano, durante il Capital Markets 2024, il Piano strategico 2025-2027. (Civonline)

Sul fronte dei risultati nel 2027, si prevede che l'ebitda di gruppo aumenti fino a un valore compreso tra 24,1 e 24,5 miliardi e che l’utile netto ordinario cresca fino a un valore compreso tra 7,1 e 7,5 miliardi. (Il Sole 24 ORE)