Nella palestra politica di Enrico Berlinguer s’impara l’arte della pazienza

Enrico Berlinguer che fa ginnastica. Così inizia Berlinguer, la grande ambizione, il film di Andrea Segre che ha aperto la Festa del Cinema di Roma. È quasi una promessa allo spettatore: entra in questa storia e farai due ore di palestra politica con il miglior personal trainer, scusate le parolacce, e alla fine l’emozione sarà pari al guadagno intellettuale. Il grande merito di questo film sul l… (la Repubblica)

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Così il racconto di Berlinguer, interpretato dal magistrale Elio Germano, ha inizio dal 1973 con il viaggio a Sofia e l'attentato dei servizi segreti bulgari da cui Berlinguer riuscì a salvarsi, per proseguire negli anni centrali del tentativo di cambiare l'Italia con il «compromesso storico», cioè il disegno di trovare un accordo tra il Pci e la Democrazia Cristiana per dare vita a un'unione socialista alla guida del Paese. (Vanity Fair Italia)

“È stato un lavoro molto serio di ricerca e restituzione. Non è stato un film in cui il regista ha dato una interpretazione dei fatti ma abbiamo cercato di restituire quello che è accaduto in quegli anni nel paese e in quel partito che era il più grande partito operaio d’Europa con migliaia di iscritti, una enorme forza popolare che raccoglieva più di un terzo dei votanti”. (LAPRESSE)

Giuseppe Bertolucci lo aveva immaginato in maniera grottesca nel 1977, portando Roberto Benigni, nei panni di un venticinquenne del sottoproletariato toscano, a vederlo come mito assoluto in Berlinguer ti voglio bene. (Vogue Italia)

Il "Berlinguer” di Segre apre la Festa del Cinema di Roma, Germano: «Lui si metteva al servizio degli altri»

Il film apre, mercoledì 16 ottobre, la 19a edizione della Festa del Cinema di Roma, ed è presentato in concorso “Progressive Cinema”. Nel cast al fianco di Elio Germano, che veste i panni del politico che ha fatto la storia del partito comunista in Italia, tra gli altri, Elena Radonicich, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli, Fabrizia Sacchi. (Il Mattino di Padova)

Solo cinque anni, dalla morte di Salvador Allende (1973) a quella di Aldo Moro (1978), per raccontare filologicamente, e senza troppi retroscena, quel segretario del partito comunista più grande in Europa (1,7 mln di votanti), quel politico amato e rispettato da tutti, anche dagli stessi avversari quando in Italia erano ancora vitali le ideologie. (Il Mattino di Padova)

La grande ambizione. La diciannovesima edizione della Festa del cinema di Roma (16-27 ottobre) si inaugura con il film di Andrea Segre protagonista Elio Germano nel ruolo del leader di quello che negli anni 70 è stato il più importante Partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori. (la Repubblica)