Unicredit risponde a Banco Bpm: i 6 mila esuberi in caso di fusione "pura congettura"

"Il numero indicato da Banco Bpm è pura congettura. Speculare su tali dettagli in questa fase è solo fuorviante". Così un portavoce di UniCredit sulle parole dell'Ad di Banco Bpm Castagna che aveva ventilato l'ipotesi di 6000 esuberi. "Unicredit - dice il portavoce - ha una comprovata esperienza nel proteggere e investire nella sua rete e nelle sue filiali, così come nella gestione delle sue persone, del loro sviluppo e della loro formazione, garantendo sempre occupabilità attraverso programmi di reskilling e redeployment, grazie a un continuo, positivo e costruttivo dialogo con tutte le Organizzazioni Sindacali, che ha permesso sempre di raggiungere accordi che prevedono l'utilizzo di misure socialmente responsabili". (TGR Lombardia)

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Fusione Unicredit - Banco Bpm , dipendenti di Verona a rischio: cresce la paura per l' acquisizione... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori.Il quadro tecnico dellasegnala un ampliamento della linea di tendenza negativa con discesa al supporto visto a 13,87 Euro, mentre al rialzo individua l'area di resistenza a 14,28. (Teleborsa)

Mentre il ceo Giuseppe Castagna scrive ai dipendenti, lanciando l'allarme su possibili tagli a oltre il 30% del personale di Piazza Meda, negli ambienti finanziari si fa strada la vera ragione dell'assalto di Unicredit al fortino di Banco Bpm (il Giornale)

Banco Bpm:«Con Unicredit 6mila esuberi»

Andrea Orcel che vuol fare decantare le fibrillazioni diffuse negli ambienti governativi, economici e finanziari, accese con l’ops lanciata lunedì 25 da Unicredit su Bpm e Anima, sotto traccia prova a tastare il terreno con i soci di Piazza Meda. (ilmessaggero.it)

“Inusuale” e non “riflette in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco Bpm“. Un’operazione ‘ostile’ che ha anche trovato il veto del governo, spiazzato dalla decisione di Andrea Orcel, ad di Unicredit, al punto da valutare l’ipotesi del golden power, ossia lo strumento attraverso il quale la presidenza del Consiglio può di fatto condizionare o addirittura vietare un’operazione di mercato nel caso in cui questa riguardi beni o strutture che si considerano strategici per la sicurezza nazionale. (Forbes Italia)

Futuro incerto, ma è questo il momento di restare «uniti, concentrati e determinati» per raggiungere gli obiettivi del Piano. (Il Cittadino)