Calenzano, il fiume di benzina, il boato, le fiamme: strage tra i silos
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CALENZANO – Alle 10 e 20 minuti, Daniele era al secondo banco nella sua classe dell’istituto tecnico Tullio Buzzi, di Prato. «Un boato, hanno tremato le finestre, i banchi, le porte, ho guardato il cielo e aveva cambiato colore. Mi sono toccato le gambe, per essere sicuro che fossero ancora al loro posto. Chissà perché». Alessandro, vecchio imprenditore che non ha mai smesso però di fare l’operai… (La Repubblica Firenze.it)
Su altri giornali
Da un lato la miccia dell’esplosione, che potrebbe essere stata provocata secondo i pm, dalla “chiara inosservanza delle rigide regole previste” e da una “condotta scellerata”: consentire lavori di manutenzione, affidati da Eni a una ditta esterna, Sergen, che potrebbero – è l’ipotesi da verificare – aver innescato la bomba. (Il Fatto Quotidiano)
È quanto ha affermato la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David, a margine della manifestazione 'Basta morti sul lavoro', organizzata a Calenzano (Firenze) dopo la tragedia al deposito Eni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ci sono "condotte scellerate" dietro l'esplosione di Calenzano per la Procura di Prato. (Adnkronos)
Al deposito Eni di Calenzano (Firenze) era in corso una manutenzione straordinaria, resasi necessaria su apparati che ne avrebbero necessitato da anni. L’impianto è sotto sequestro L'intero deposito Eni è stato dunque posto sotto sequestro dalla procura di Prato per svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio alle pensiline di carico. (La Stampa)
Pretende di posare una mano su quel legno che custodisce carne della sua carne. – All’angolo dell’ingresso dello stabilimento Eni di Calenzano, c’è un fratello che vuole uscire da questo strazio. (LA NAZIONE)
Non è solo il vento di tramontana che soffia su piazza Vittorio Veneto a far stringere nei giubbotti e nei piumini le oltre mille persone che partecipano alla manifestazione di Cgil Cisl Uil per reclamare più sicurezza. (il manifesto)