Cultura in lutto, è morto lo scrittore Pino Roveredo
Si è spento nella notte tra venerdì e sabato 21 gennaio lo scrittore Pino Roveredo, dopo lunga malattia. Nato nel 1954, ebbe un’infanzia difficile e ai gravi problemi familiari seguì la piaga dell’alcolismo. Aveva esordito nel 1996 con il testo autobiografico “Capriole in salita” che lo fece conoscere al grande pubblico. Oltre a diversi romanzi e racconti ha scritto molto per il teatro. Pino Roveredo ha sempre posto al centro della sua opera l’uomo, osservato nelle sue debolezze, gli abbandonati, i reietti, i deboli, i vinti, tutti coloro che hanno un disperato bisogno d’amore, non quello romanticamente commercializzato, ma l’amore necessario, collettivo, solidale. (Il Messaggero Veneto)
La notizia riportata su altri media
Sono le parole che chiudono il romanzo “Ferro batte ferro” di Pino Roveredo. Si potrebbe riassumere con questa citazione la vita dello scrittore triestino che si è spento ieri dopo lunga malattia nella struttura sanitari di Pineta del Carso dove era ricoverato da alcuni giorni. (Il Messaggero Veneto)
pietro spirito Pino Roveredo e quell’ultimo testo pensato per il teatro: «Ma è mancato il tempo» (Il Piccolo)
Addio a Roveredo, dalle capriole in salita ha trasformato la vita in letteratura La produzione (Il Piccolo)
Gli incontri, l’impegno, le risate. Lo scrittore rivive nelle parole di Paolo Rumiz, Matteo Oleotto e don Mario Vatta Elisa Coloni (Il Piccolo)
Mary B. Tolusso Addio a Roveredo, morto a 69 anni a Trieste lo scrittore che raccontò la vita dei vinti (Il Piccolo)
Autore triestino di narrativa e di teatro, nel romanzo d’esordio «Capriole in salita» raccontò la sua vita tra alcol, carcere e manicomio. Con i racconti di «Mandami a dire» vinse il premio Campiello nel 2005, a pari merito con Antonio Scurati L’emarginazione, la malattia mentale, l’alcolismo, l’esistenza reclusa o randagia di personaggi ai confini della società e della vita stessa. (Corriere della Sera)