Giovanni Toti e il patteggiamento dopo il caso corruzione: "Vi spiego il perché, l'ha fatto anche la Procura"

Giovanni Toti torna a parlare dopo il caso corruzione in Liguria che lo ha travolto e ha portato alle sue dimissioni da presidente della Regione. E spiega il motivo che lo ha indotto al patteggiamento con la procura di Genova per i reati di corruzione impropria e finanziamento illecito. Giovanni Toti spiega il perché del patteggiamento Il finanziamento ai partiti Il rapporto con Aldo Spinelli Salvini e il processo Open Arms Inchiesta corruzione in Liguria, gli accordi con la procura Giovanni Toti spiega il perché del patteggiamento “Ho patteggiato perché ritengo di aver avuto più giustizia da quel patteggiamento di quanta non ne avrei avuta in un’aula di tribunale, in un processo diviso in due-tre tronconi che sarebbe durato un quindicennio, e davvero 15 anni non si possono sostenere”, ha detto Giovanni Toti intervenendo al talk di Rete 4 Diritto e Rovescio condotto da Paolo Del Debbio (Virgilio Notizie)

Ne parlano anche altre testate

Se una grande Procura, stimata e benvoluta all’interno dell’Associazione magistrati, impegna la propria reputazione professionale in un’indagine di forte impatto mediatico, il processo potrà far cadere qualche aggravante o qualche imputazione minore ma si concluderà comunque con una condanna. (Il Dubbio)

L’ex presidente della Regione Liguria aveva trovato l’accordo con la procura (pm Federico Manotti e Luca Monteverde) per patteggiare una pena a due anni e un mese, convertita in 1.500 ore di lavori di pubblica utilità. (LA NAZIONE)

– E’ stata fissata il prossimo 30 ottobre, due giorni dopo le elezioni regionali anticipate in Liguria, l’udienza per il patteggiamento dell’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dell’imprenditore Aldo Spinelli e dell’ex presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Signorini, a cui sono stati revocati ieri gli arresti domiciliari. (Agenzia askanews)

Secondo quanto si apprende la scelta della data a un mese e mezzo di distanza dall’accordo tra pm e difensori sulle pene dei principali imputati di corruzione della maxi inchiesta deflagrata il 7 maggio, avrebbe a che fare soprattutto con l'esigenza da parte del giudice di studiare adeguatamente le carte del processo. (Genova24.it)

Revocati i domiciliari all'ex presidente dell'Autorità portuale di Genova, arrestato nell'ambito dell'inchiesta per corruzione insieme a Giovanni Toti e Aldo Spinelli. Signorini era stato l'unico a finire in cella dove era rimasto fino al 16 luglio, per oltre due mesi (Sky Tg24 )

Io ho patteggiato ma lo ha fatto anche la Procura che ammette che Toti non ha preso un euro per i suoi interessi personali, che gli atti prodotti dalle amministrazioni erano legittimi e tutto il castello di accuse è smontato". (Civonline)