Crepet attacca: "Terrificante". La frase sugli studenti "ribelli"
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Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente. “Di cosa ci stupiamo? Abbiamo creato una sceneggiatura terrificante“. Il nuovo attacco di Paolo Crepet e la frase sugli studenti “ribelli”. (Virgilio Sapere)
Se ne è parlato anche su altre testate
Psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista, Paolo Crepet porterà in scena “Mordere il cielo” sabato 4 agosto all’Anfiteatro Ivan Graziani di Maria Pia ad Alghero, nell’ambito dell’Alguer Summer Festival 2024. (La Nuova Sardegna)
Dalle pagine del suo ultimo libro, “Mordere il cielo”, Paolo Crepet lancia un monito alle nuove generazioni: “Osate, inseguite i vostri sogni con tenacia e perseveranza!”. Ospite di Radio Radio, lo psichiatra non ha risparmiato stoccate a genitori e figli, analizzando con la consueta schiettezza le criticità della società odierna. (Orizzonte Scuola)
Crepet: “Basta pagliacciate, la scuola deve essere esigente. Basta tablet in classe, così i bambini saranno tutti uguali” Di (Orizzonte Scuola)
Paolo Crepet: “Genitori, basta cellulari! Educate i vostri figli alle emozioni, non ai like. Registro elettronico? Inutile” Di In un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna, Crepet ha affrontato temi cruciali come l’educazione, il ruolo dei genitori e la dipendenza dal cellulare, lanciando un appello a scuotere le coscienze e a riscoprire la bellezza delle emozioni autentiche. (Orizzonte Scuola)
Lo Psichiatra Paolo Crepet ha da poco presentato il suo nuovo libro “Mordere il cielo“, un inno a mordere la vita osando e inseguendo i propri sogni con tenacia e perseveranza. In occasione dell’intervista a Un Giorno Speciale, lo Psichiatra sottolinea l’importanza di coltivare i propri interessi e la propria creatività. (Radio Radio)
Passa il tempo e diventano… Che a 5 anni piazzano i bambini davanti a uno schermo condannandoli alla solitudine digitale, a 11 gli mescolano ancora il caffelatte con lo zucchero, a 13 li mandano in giro a fare serata e si meravigliano se fanno sesso per la prima volta. (La Repubblica)