Libano, tregua più vicina. «Manca poco»
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GERUSALEMME «Non imploreremo un cessate il fuoco!». Le ultime parole (famose) nel primo discorso ufficiale di Neim Qassem, il nuovo leader di Hezbollah, dicono già tutto: si sta negoziando. Aspettando la tregua a Gaza - mini o maxi che sarà: le ultime voci ipotizzano 12 ostaggi liberati in cambio d’uno stop d’un mese -, si vuole raffreddare il fronte libanese. E il Gran Turbante sciita la butta là: «Se gl’israeliani decidono di fermare l’aggressione, l’accettiamo. (Corriere della Sera)
Su altri giornali
Ora è tutto rinviato a dopo le elezioni presidenziali americane del 5 novembre, e forse anche oltre visto che l’insediamento del nuovo o la nuova presidente avverrà solo il 20 gennaio. Tentando di sbloccare lo stallo, Washington aveva chiesto al Libano … (Il Fatto Quotidiano)
La visita prevede una discussione su come gli Stati Uniti si impegneranno a sostenere i combattenti di soccorso dall’interno dell’Iran nel caso in cui vengano abbattuti in eventuali futuri attacchi all’interno del paese. (AGC COMMUNICATION)
L’estensione degli attacchi da parte di Israele in Libano e “il fatto che abbia nuovamente preso di mira i sobborghi meridionali di Beirut con raid distruttivi” indicano il suo “rifiuto di tutti gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco”. (Contropiano)
Una fonte di alto rango della sicurezza nazionale libanese ha fatto sapere che, in un recente incontro con alcuni politici del paese l’ambasciatrice USA in Libano, Lisa Johnson, avrebbe invitato ad attaccare direttamente Hezbollah, per sostenere Tel Aviv. (Contropiano)
La ricostruzione è stata tuttavia smentita dal premier libanese Najib Mikati. Lo scrive Reuters online citando una fonte politica libanese di alto livello e un diplomatico di alto livello. (Corriere del Ticino)
Gli Stati Uniti hanno chiesto al Libano di dichiarare un cessate il fuoco unilaterale con Israele per rilanciare i colloqui in stallo per porre fine alle ostilità tra Israele e Hezbollah. Lo scrive Reuters online citando una fonte politica libanese di alto livello e un diplomatico di alto livello. (Gazzetta di Parma)