Borse: settimana negativa con caro petrolio, assist da dati macro

Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente hanno continuato a condizionare il sentiment di mercato, con i principali indici europei e statunitensi che archiviano l'intera settimana in ribasso. Anche nella giornata di venerdì il petrolio si è confermato tonico, per le ipotesi di controffensiva israeliana anche contro gli impianti petroliferi iraniani (suggerita da alcune dichiarazioni del presidente USA Joe Biden), eventualità che era sempre stata esclusa e che ha amplificato i timori per l'offerta di greggio dal Medio Oriente. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altri media

Nel corso della settimana, l'indice ha subito un calo di quasi il 2%, poiché gli investitori si sono mostrati cauti a causa dell'intensificarsi delle crisi nella regione mediorientale. Le borse europee mostrano un lieve recupero, trainate dal comparto energetico, in seguito all'aumento dei prezzi del petrolio, alimentato dalle crescenti tensioni in Medio Oriente (Websim)

L’attacco missilistico dell’Iran su Israele del 1° ottobre ha riproposto all’attenzione del mondo intero la centralità del petrolio negli equilibri economici e politici internazionali. Il petrolio ha subito una impennata a New York dopo le improvvide dichiarazioni di Biden sul fatto che Usa-Israele all’Iran sono orientati a colpire le installazioni petrolifere di Teheran. (Contropiano)

I prezzi del greggio sono aumentati di circa il 10% la settimana scorsa, da quando l'Iran ha lanciato il suo attacco missilistico su Israele martedì, portando il mercato a rivalutare i rischi di un'escalation del conflitto e i rischi che ciò comporterebbe per l'approvvigionamento in Medio Oriente (Teleborsa)

Guerre e petrolio riaccendono le paure sull’inflazione

La Libia riapre i rubinetti ma il Brent prosegue la corsa oltre quota 77 dollari. Si teme che Israele attacchi gli impianti petroliferi dell’Iran. (Milano Finanza)

. (Tiscali Notizie)

A seguito dei massicci attacchi notturni dell’Iran contro Israele, il rischio di un’escalation diretta tra i due paesi è aumentato notevolmente e potrebbe avere conseguenze terribili per la regione. Il rally del petrolio dopo le tensioni in Medioriente riaccende il pericolo inflazione. (Start Magazine)