Operazione "Moby Dick", maxi frode fiscale per favorire mafia e camorra: quasi 50 arrestati. Tre del Foggiano

Un’associazione per delinquere finalizzata alle frodi fiscali e al riciclaggio, aggravata dal metodo mafioso, è stata smantellata in un’operazione denominata “Moby Dick” che ha coinvolto gli uffici della procura europea (Eppo) di Milano e Palermo. Complessivamente sono state eseguite, su richiesta del gip lombardo, 47 misure cautelari personali, sequestri di beni, valori e denaro per 520 milioni di euro e ricostruite false fatturazioni per 1,3 miliardi di euro. (l'Immediato)

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Un'inchiesta che ha portato a 47 misure cautelari disposte dal gip del capoluogo lombardo, nata da due distinte indagini: una della Finanza di Varese, l’altra della Polizia di Palermo e dello Sco. Imponenti i numeri dell’operazione che ha coinvolto forze dell’ordine e inquirenti di mezza Ue, Svizzera ed Emirati Arabi: oltre 200 gli indagati, 400 le società coinvolte, scoperte fatture per operazioni inesistenti per 1,3 miliardi. (Corriere della Sera)

I magistrati degli uffici di Palermo e Milano della Procura Europea hanno scoperto una organizzazione criminale, con legami con la mafia e la camorra, che avrebbe messo a segno una evasione dell'Iva per centinaia di milioni di euro. (La Repubblica)

Tra i beni ci sono dieci ville nel residence Baia degli UIivi a Mazzaforno, di proprietà della Sunsea srl, alcune delle quali sono state messe a disposizione di alcuni ospiti speciali. PALERMO – Cefalù, perla siciliana del turismo e degli investimenti immobiliari di due dei 47 arrestati nel blitz della Procura europea (Livesicilia.it)

La frode sull'Iva e le false fatture: ecco i nomi di tutti gli arrestati e gli immobili sequestrati

«Dai cominciamo così e dopo ogni tanto vediamo un po' per la parte finanziaria, c'ho cinquanta società che possiamo ogni tanto piantare e lasciamo un pò di factoring in giro e dopo perché già sono puntato, ormai c'ho Palermo sopra la testa, ora c'ho pure Napoli sopra la testa». (Giornale di Sicilia)

È il 27 settembre del 2021, Toni Lo Manto – legato a Lorenzo Tinnirello, killer (condannato per le stragi del ’92) e uomo di fiducia dei fratelli Graviano – spiega la nuova strategia d’affari della “mia mafia”. (Il Fatto Quotidiano)

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