La Sinistra europea: sospendere le estradizioni in Ungheria
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«In Ungheria c’è un uso politico della giustizia. Nei miei confronti continua una campagna d’odio per influenzare la magistratura. Sono già stata dichiarata colpevole dal governo, oltre ad aver subito trattamenti inumani e degradanti in 13 mesi di carcere duro». Lo ha detto ieri l’europarlamentare Ilaria Salis in una conferenza stampa organizzata insieme ai colleghi del gruppo The Left per tenere alta l’attenzione sulla persecuzione degli antifascisti che continua in diversi paesi Ue per ordine di Budapest (il manifesto)
La notizia riportata su altre testate
“Le estradizioni degli antifascisti verso l’Ungheria devono essere fermate immediatamente – ha detto Salis – Mi auguro che le autorità francesi, come quelle italiane, subordinino la cooperazione giudiziaria al rispetto dello Stato di diritto e dei diritti umani”. (LA NOTIZIA)
BRUXELLES – “Nel corso degli ultimi anni, una serie di questioni legate a identità, nazionalismi e vere e proprie nostalgie di fascismo si riaffacciano in Europa”. di Alessio Pisano (Dire)
Ogni volta che Ilaria Salis parla in merito all'Ungheria (il che accade almeno una volta alla settimana) l'impressione è che ogni suo sforzo sia orientato a difendere il privilegio dell'immunità parlamentare. (il Giornale)
Dopo la valanga di esternazioni via social all'insegna di "okkupare è bello", dai comodi scranni europei che l'hanno salvata dal carcere, oggi arriva l'ultima chicca. È lei stessa a rendere nota su Facebook la sua proposta lanciata nel corso di un'intervista-monologo al media francese (Secolo d'Italia)
È successo oggi (11 dicembre) ad un evento organizzato dal gruppo della Sinistra, The Left, in cui il fumettista romano ha presentato la sua ultima fatica, dedicata al caso di Ilaria Salis. Oltre alla deputata di Alleanza verdi e sinistra (Avs), hanno preso la parola anche i parenti e i legali di altri attivisti antifascisti incarcerati non solo in Ungheria ma anche in Francia e Germania. (EuNews)
"Il fumetto sul processo di Budapest a Ilaria Salis è un prodotto collettivo: io sono l'autore ma è stato fatto anche grazie a un collettivo, abbiamo deciso di pubblicarlo su l'Internazionale in modo da aggiornarlo man mano che andava avanti il processo, sino alle elezioni". (ilmessaggero.it)