Putin: negoziati sull'Ucraina solo con governo legittimo e sfida agli USA con il missile Oreshnik
Ricorda con affetto Berlusconi ("Ci prenderei un tè"), parla di "reciproca simpatia" per l’Italia, ma soprattutto fa capire che sulla guerra in Ucraina si negozierà alle sue condizioni. È un Vladimir Putin, che gonfia il petto quello che ieri ha parlato per oltre quattro ore durante la conferenza stampa di fine anno, alla presenza di centinaia di giornalisti. Non un’ombra sulla Russia, nemmeno su quei capitoli sotto la lente di ingrandimento degli osservatori internazionali. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altri media
A lasciar intravedere una possibile exit strategy dal conflitto è stato il presidente della Russia, Vladimir Putin, che, nella sua conferenza stampa di fine anno, ha dichiarato che la sorte del conflitto sta cambiando “drasticamente” e che la Russia “si avvicina al raggiungimento dei suoi obiettivi prioritari”. (LA NOTIZIA)
“Incalzato” dai conduttori, il presidente russo parla con una certa ponderazione e anche qualche sprazzo di ironia di fronte a una gigantesca mappa del paese che mostra come già inglobate le quattro regioni ucraine annesse tramite referendum farsa due anni fa. (il manifesto)
Anche i più severi critici di Vladimir Putin non potranno non sottolineare che l'annuale conferenza stampa di fine anno del presidente russo abbia portato l'inquilino del Cremlino a toni più morbidi del solito. (Inside Over)
MOSCA – Durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, Vladimir Putin ha affrontato per oltre tre ore una vasta gamma di temi, dalla guerra in Ucraina ai rapporti con l’Occidente, senza risparmiare riferimenti personali e analisi sull’economia russa. (ilmessaggero.it)
È completamente sotto la guida del regime". Lo ha dett Putin alla conferenza di fine anno. (il Dolomiti)
È duello a distanza tra il presidente russo, Vladimir Putin, e quello ucraino, Volodymyr Zelensky. Putin, nella sua conferenza stampa di fine anno, ha lasciato intendere di voler continuare la guerra anche nel 2025, convinto di avere «l'esercito meglio preparato al mondo» e negando che la caduta dell'alleato siriano Bashar al-Assad sia stata una sconfitta strategica per Mosca. (Italia Oggi)