Perché Stellantis vede nero per Stellantis

Perché Stellantis vede nero per Stellantis Stellantis ha tagliato le previsioni economiche per il 2024 a causa della concorrenza con i veicoli elettrici cinesi e dei problemi negli Stati Uniti. Si allarga la crisi del settore automotive. Intanto, Exor macina utili. Stellantis, la casa automobilistica proprietaria di marchi come Fiat, Chrysler, Jeep, Citroen e Peugeot, ha lanciato oggi un allarme sugli utili per il 2024, rivedendo al ribasso le previsioni per l’anno intero e motivandolo con la competizione cinese sui veicoli elettrici, con le alte spese per la riorganizzazione delle operazioni negli Stati Uniti e con la crisi più generale del settore. (Start Magazine)

La notizia riportata su altri giornali

La revisione degli obiettivi finanziari da parte della casa nata dalle nozze tra Fca e Psa ha fatto crollare il titolo in Borsa, che ha superato il meno 14%, provocando uno smottamento di tutti i valori delle azioni delle principali case automobilistiche, comprese Ford e Gm. (la Repubblica)

Stellantis in forte difficoltà a Piazza Affari nel giorno del taglio alle stime sul 2024. Il titolo cede fino al 13% a ridosso dei 13 euro, il minimo dall’ottobre del 2022 (qui i titoli in Borsa in tempo reale). (Corriere della Sera)

Il tonfo è micidiale: dopo aver rivisto in negativo le stime sui risultati del 2024, la multinazionale guidata dall'Ad Carlos Tavares è crollata a Piazza Affari, dove il titolo ha subito una brusca frenata e - dopo un avvio in flessione - ha chiuso le contrattazioni lasciando sul terreno il 14,72% a 12,40 euro. (il Giornale)

Stellantis: galassia Exor brucia in una seduta di Borsa 8,6 mld

Stellantis Ariston Holding (LA STAMPA Finanza)

principale dopo il taglio delle stime per il 2024. 34.125 punti. . (Tuttosport)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 30 set - Il nuovo profit warning sui risultati del 2024 di Stellantis ha provocato nella sola seduta di oggi una perdita di 8,6 miliardi di euro nella galassia della holding olandese Exor, controllata dalla famiglia Agnelli. (Il Sole 24 ORE)