Assad rovesciato, titolo di giornale fa capire tutto su chi l’ha voluto (e come)
Su La Stampa, rotocalco sabaudo par excellence, esce nei giorni scorsi un articolo realmente surreale. Un articolo che merita di essere pur celermente commentato, dacché in esso si cristallizza il livello della propaganda attualmente dominante in Occidente o, come meglio sarebbe dire, in Uccidente. Così titola il rotocalco sabaudo: “In piazza a Damasco: < > “. L’articolo de La Stampa parla espressamente di balli e di gioia e allude al fatto che i siriani festeggiano con grande gaudio la vittoria sul regime di Assad. (Radio Radio)
Su altre fonti
«Licet necare tyrannum», è lecito uccidere il tiranno, secondo la teologia di San Tommaso. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Mentre attendiamo chiarezza e risposte definitive alle numerose domande urgenti derivanti dalle nuove realtà imposte in Siria, è essenziale affrontare alcuni punti chiave: (Contropiano)
Qui, infatti, Rassicurazioni sulla deriva islamista, proposte politiche, transizione e ricostruzione. (Inside Over)
Un militare ucraino ferito attende all’interno di un punto di stabilizzazione medica della 5a Brigata d’assalto separata di Kiev vicino alla città di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk, Ucraina. (Il Sole 24 ORE)
Il caso della Siria e del Libano offre un esempio emblematico delle conseguenze durature delle decisioni prese dalle potenze imperiali durante e dopo la Prima Guerra Mondiale.L’Accordo Sykes-Picot del 1916, un’intesa segreta tra Gran Bretagna e Francia con il consenso della Russia, era finalizzato a ridisegnare le mappe politiche del Medio Oriente, suddividendo l’Impero Ottomano in sfere di influenza. (Il Cittadino)
Ora si aprono nuovi scenari geopolitici nell'intera area mediorientale, con Turchia, Israele e Arabia Saudita a giocare il ruolo di protagonisti. (Panorama)