Trump nomina Homan "zar della frontiera"
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Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, ha iniziato a delineare la sua amministrazione con nomine che riflettono le promesse della sua campagna elettorale, in particolare riguardo all'immigrazione. Tra le prime nomine di rilievo, spicca quella di Tom Homan, ex capo ad interim dell'ICE (Immigration and Customs Enforcement), che assumerà il ruolo di "zar della frontiera". Homan, noto per la sua rigida politica anti-immigrazione, è stato scelto per controllare i confini, un incarico che in passato fu di Kamala Harris.
Homan, ex poliziotto nello Stato di New York e agente della polizia di frontiera, ha guidato il dipartimento deportazione dell'ICE durante l'amministrazione Obama, ottenendo un numero record di rimpatri. Per il suo lavoro, il presidente democratico gli conferì il Presidential Rank Award, la più alta onorificenza per un funzionario federale. La nomina di Homan, insieme a quella di Stephen Miller come vice capo dello staff, indica un approccio severo e spregiudicato alla gestione dell'immigrazione.
Trump ha minacciato il Messico con dazi del 25% sulle importazioni di prodotti messicani se il governo di Claudia Sheinbaum non bloccherà il flusso di migranti e di Fentanyl verso gli Stati Uniti. La nomina di Homan, definito "l'uomo dei bimbi in gabbia" per le sue politiche controverse, è vista come un segnale chiaro della direzione che l'amministrazione Trump intende prendere.
Il presidente eletto ha trascorso il weekend a Mar-a-Lago, dove ha continuato a lavorare sulla composizione del suo staff. La scelta di Homan come "zar della frontiera" è stata accolta con preoccupazione da parte di molti, dato il suo passato e le sue politiche rigide.