Libano, uno squillo di 10 secondi l’innesco dei cercapersone esplosivi

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La Stampa ESTERI

GERUSALEMME. Prima i cercapersone e poi i walkie talkie. L’ondata di esplosioni che ha interessato per due giorni i dispositivi di comunicazione nelle mani dei miliziani e dei comandanti di Hezbollah nelle roccaforti del gruppo in Libano e Siria, lascia sul campo interrogativi su chi sia stato e come. Certo è che l’operazione non solo è stata studiata nei minimi dettagli, ma ha richiesto tempo. «… (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Il diavolo fa le pentole, ma non tutti i coperchi. In questa prospettiva il Mossad e Aman (l'intelligence militare) avevano messo a punto un piano perfetto per mettere al tappeto i quadri dell'organizzazione nemica nelle prime ore di combattimenti. (il Giornale)

Mai, da quando nel 1981 Hezbollah con la sua nascita segnava il disastro innanzitutto della sua stessa patria, il Libano aveva conosciuto un evento così enorme nella sua stranissima accuratezza e abilità tecnologica, una vicenda cinematografica, quasi incredibile. (il Giornale)

Il quotidiano statunitense ha rivelato che la Bac Consulting, cioè l’azienda ungherese produttrice dei cercapersone esplosi in Libano, sarebbe una società fittizia israeliana. Chi c’è dietro ai cercapersone esplosi in Libano? La rivelazione è arrivata dagli Stati Uniti d’America e, più precisamente, dalle colonne del New York Times. (Virgilio Notizie)

Il Segretario generale di Hezbollah, serio in volto e risoluto nel tono, ha espresso le sue condoglianze ai caduti e augurato di riprendersi al più presto ai feriti. Hassan Nasrallah ha aperto il suo discorso a due giorni dalle prime esplosioni di walkie-talkie in Libano che hanno causato la morte di almeno 37 persone. (il Giornale)

Un piano che sarebbe stato messo a punto da Tel Aviv nell'arco di almeno due anni, considerando che i dispositivi hanno iniziato ad essere spediti in Libano nel 2022. A riverarlo al New York Times sono tre ufficiali dell'intelligence israeliana informati dell'operazione. (Today.it)

Potrebbero volerci anni prima che venga raccontata la storia completa di come sono state orchestrate le esplosioni coordinate di migliaia di cercapersone e walkie-talkie usati da Hezbollah. I dubbi su cosa li abbia fatti esplodere restano e, anche senza che Israele ammetta pubblicamente la responsabilità, è chiaro che l’attacco deve essere stato pianificato con cura. (Il Sole 24 ORE)