Tra resilienza economica e dipendenze strategiche – Analisi Difesa
Tra resilienza economica e dipendenze strategiche Le recenti dichiarazioni dell’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della NATO, e le decisioni dell’Unione Europea di aprire i propri programmi di finanziamento della difesa a produttori statunitensi e britannici offrono spunti di riflessione sulle sfide economiche e strategiche del contesto geopolitico attuale. Entrambi gli sviluppi evidenziano un crescente sforzo da parte dell’Occidente per rafforzare la propria resilienza economica e militare, affrontando le vulnerabilità derivanti dalle dipendenze strategiche e dalle pressioni esterne. (Analisi Difesa)
Se ne è parlato anche su altre testate
L’ammiraglio ha sottolineato come le instabilità globali possano rendere le imprese vulnerabili a ricatti e sabotaggi, invitandole a riportare le linee produttive nei propri Paesi per salvaguardare la resilienza economica. (Ultima Voce)
Nel frattempo la NATO si ritrova sempre più in un nuovo ruolo, quello offensivo. Si parla addirittura della possibilità di un attacco preventivo. In Germania si discute se ripristinare la leva obbligatoria e parte il censimento dei bunker disponibili. (ByoBlu)
E negli ultimi anni, sempre più persone in Europa si sono rese conto che la guerra può capitare anche a loro". (Fanpage.it)
La NATO sta iniziando a cambiare in un possibile conflitto con la Russia, diventando gradualmente un attaccante da un'alleanza di difesa. Il processo è appena iniziato, ma ci sono già cambiamenti “positivi”. (recensione militare)
I vantaggi includono un’industria della difesa rafforzata, ufficiali collaudati in battaglia e una dottrina militare adattabile. Mosca ha in programma un significativo riarmo, con un incremento degli effettivi delle forze armate a 1,5 milioni di uomini, l’aggiunta di divisioni e l’espansione della flotta della Marina e dei reparti dell’Aeronautica. (L'Opinione)
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