La Commissione Europea vieta le valute virtuali nei giochi

La Commissione Europea ha lanciato un'iniziativa destinata a cambiare radicalmente il panorama delle microtransazioni nel mondo dei videogiochi. Al centro della nuova regolamentazione si trova il divieto di utilizzare valute virtuali che mascherano i costi reali degli acquisti in-game, una pratica ormai consolidata nell'industria videoludica. La decisione rappresenta un punto di svolta significativo per un settore che ha prosperato grazie a meccaniche di monetizzazione spesso poco trasparenti, soprattutto nei confronti dei giocatori più giovani e vulnerabili. (Tom's Hardware Italia)
Su altri giornali
Che si tratti di sterline, euro, corone o un'altra valuta. La rete dell'UE per la tutela dei consumatori ha pubblicato nuove linee guida sulla gestione delle valute virtuali nei giochi, che richiederanno una maggiore trasparenza per proteggere i consumatori. (Gamereactor Italia)
Le microtransazioni nei videogiochi sono una normalità, purtroppo o per fortuna, al punto che chiunque può ritrovarsi ad acquistare un contenuto extra in un prodotto che sia un live service o un videogioco tradizionale. (Spaziogames.it)
Fundraising per l’audiovisivo: Corso online dal 14 aprile Fundraising per l’audiovisivo: Corso online dal 14 aprile (Sentieri Selvaggi)

Il Consumer Protection Cooperation Network – una rete di autorità europee per la tutela dei consumatori – ha pubblicato un documento che stabilisce alcuni principi fondamentali per regolare l’uso delle valute virtuali nei videogiochi (la Repubblica)
Partendo dal caso di un free-to-play dotato di microtransazioni ritenute aggressive, la Commissione Europea ha stabilito una serie di regole relative all'uso di valute virtuali nei giochi, spingendo per una maggiore trasparenza. (Multiplayer.it)