È morto Carl Hahn, il manager Volkswagen che rese il Maggiolino un'icona pop

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la Repubblica ECONOMIA

È morto Carl Hahn, il manager di Volkswagen che ha contribuito come nessun altro all'internazionalizzazione del gruppo tedesco, facendo negli anni '60 del Maggiolino una vera e propria icona pop grazie all'ambiziosa campagna commerciale portata avanti negli Stati Uniti. Numero uno del gruppo per un decennio a cavallo tra gli anni '80 e '90, Hahn ha anche portato il marchio Volkswagen in Cina, oggi primo mercato della casa automobilistica. (la Repubblica)

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La sua storia. Nato il primo luglio del 1926 a Chemnitz, in Sassonia, Hahn entra alla Volkswagen alla fine del 1954, ma cinque anni dopo approda negli Stati Uniti, dove fonda la filiale locale, crea da zero una rete di vendita e, con abili campagne di marketing, rende il Maggiolino un successo commerciale e un'icona popolare. (Quattroruote)

Numero uno del gruppo per un decennio a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90, Hahn ha anche portato il marchio Volkswagen in Cina, oggi primo mercato della casa automobilistica. (Il Messaggero - Motori)

L’UOMO CHE COL MAGGIOLINO CONSTÒ L’AMERICA - Nato il 1° luglio 1926 a Chemnitz, in Germania, Carl Horst Hahn nasce con l’automobile nel sangue: il papà, che si chiamava come lui, è tra gli artefici della fusione tra l’Audi, la Wanderer, la Horch e la DKW che nel 1932 porta alla nascita dell’Auto Union. (AlVolante)

Addio a Carl Hahn, il manager di Volkswagen che ha contribuito come nessun altro all'internazionalizzazione del gruppo tedesco, facendo negli anni '60 del Maggiolino una vera e propria icona pop grazie all'ambiziosa campagna commerciale portata avanti negli Stati Uniti (Corriere del Ticino)

Addio a Carl Hahn che portò il Maggiolino in tutto il mondo (Corriere della Sera)

Carl Hahn: una carriera in Volkswagen (con Audi nel DNA) Si è spento all’età di 96 anni Carl Hahn, CEO di Volkswagen che negli anni ‘80 divenne celebre per aver guidato l’espansione del gruppo di Wolfsburg al di fuori dei confini nazionali ed europei verso mercati di respiro globale come USA e Cina (ilGiornale.it)