Addio a Philippe Daverio, lo storico dell'arte che fu assessore a Milano e conduttore in TV
Il mondo dell’arte dice addio a Philippe Daverio, critico di fama internazionale che dal 1993 al 1997 fu anche assessore alla Cultura del Comune di Milano.
Noto soprattutto per i suoi programmi televisivi sull’arte, Daverio si definiva uno storico, ma nel corso della sua vita intraprese gli incarichi più disparati: dallo scrittore, al conduttore, al politico, ma anche narratore teatrale, professore e ambasciatore della cultura in Italia (MilanoToday.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Uno dei pochi ad aver portato davvero la cultura e l’arte in televisione, alla portata di tutti, con semplicità e passione. editato in: da. Philippe Daverio, lo storico dell’arte più noto della televisione italiana, si è spento all’età di 71 anni stanotte all’Istituto dei Tumori di Milano (DiLei)
- È morto questa notte all'istituto dei Tumori di Milano lo storico dell'arteLo ha reso noto la regista e direttrice del Franco Parenti Andree Ruth Shammah.Docente e saggista, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano, aveva 70 anni. (la Repubblica)
Nel 1975 aprì la galleria "Philippe Daverio" in via Montenapoleone nel capoluogo lombardo, nella quale si occupava prevalentemente di movimenti d'avanguardia della prima metà del Novecento. Gli esordi nel mondo dell'arte approfondimento Chi era Philippe Daverio, la vita e la storia del critico d’arte Padre italiano costruttore e madre alsaziana, Philippe Daverio era nato a Mulhouse il 17 ottobre 1949, quarto di sei figli. (Sky Tg24 )
Daverio raccontava l’arte, come noi, e la sua vita è stata un racconto ininterrotto, un accumulo di esperienze incessanti. Ciao Philippe, buon viaggio amico mio. (RagusaNews)
"Mi ha scritto suo fratello stamattina per dirmi che Philippe è mancato stanotte" ha scritto Shammah. Philippe Daverio è morto. (Fanpage.it)
Non è nemmeno necessario evocare «linguaggi alternativi»: bisogna invece avere competenza, passione e gusto per il dettaglio. Nessuno è sceso in piazza a gridare contro l’oscurantismo, la censura, la libertà di pensiero. (Corriere della Sera)