Trump, cosa gli serve per vincere? Il quorum elettori e la sfida (impossibile) per Harris
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Donald Trump è a un passo dalla presidenza. Le urne stanno per chiudersi e l'election day entra nelle sue fasi finali. Sette stati indecisi (gli gli Swing States) potrebbero rivelarsi decisivi per questa tornata elettorale, una delle più serrate degli ultimi decenni. I sondaggi condotti negli ultimi giorni avevano dato un testa a testa: Georgia, Carolina del Nord, Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Nevada e Arizona (ilmessaggero.it)
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Aveva detto che si sarebbe comunque proclamato vincitore, quale che fosse l’esito della più costosa, sulfurea e violenta corsa alla Casa Bianca degli ultimi cento anni. Lui stesso ha interpretato senza mai indulgere alla modestia decine di personaggi, dall’allievo della Wharton School of Business in Pennsylvania al “wrestler” che va a sfidare il re della categoria Vince McMahon (ma per interposta persona: a battersi furono due campioni scelti dagli sfidanti, e a vincere fu quello di Trump), dal giovane palazzinaro che si fa le ossa nella società di famiglia (l’Elizabeth Trump & Son) al produttore-conduttore del reality televisivo “The Apprentice” (celebre il suo grido di guerra: «You’re fired!», sei licenziato!), dal “cameo” in Celebrity di Woody Allen e Wall Street: Money Never Sleeps di Oliver Stone allo sfacciato elusore fiscale grazie alle spericolate manovre dei suoi commercialisti che gli hanno evitato di versare centinaia di milioni di dollari all’erario corroborando l’immagine vincente dello sfrontato multimiliardario (3.7 miliardi di dollari il suo patrimonio secondo Forbes), fino al vorticoso cambio di casacca nelle sue simpatie politiche: esordisce nel 1987 come supporter di Ronald Reagan, poi passa al Partito della Riforma del miliardario texano Ross Perot, quindi nel 2001 si dichiara democratico, ma sette anni dopo si schiera con lo sfidante di Obama John Mc Cain e si fa registrare come repubblicano per tornare indipendente nel 2011 e di nuovo repubblicano con l’appoggio al mormone Mitt Romney nel 2012, salvo poi dichiarare nel 2015 che il migliore fra i presidenti degli ultimi anni era stato Bill Clinton e subito dopo candidarsi alle primarie del Grand Old Party forte di uno slogan irresistibile che è rimasto fino a oggi, «Make America Great Again». (Avvenire)
Donald Trump è vicino a essere rieletto presidente degli Stati Uniti. Il tycoon quindi potrebbe tornare alla Casa Bianca, con un inevitabile cambio della rotta politica mantenuta dall’amministrazione Biden negli ultimi quattro anni, dalla politica estera ai diritti civili e al clima. (Sky Tg24 )
Fare i conti in tasca al multimilionario Donald Trump non è facile. Ma secondo Forbes la ricchezza del tycoon è di 5,6 miliardi di dollari, al 4 novembre, ovvero un giorno prima che l'America si rechi alle urne. (Corriere della Sera)
Ma nei sondaggi a poche ore dal voto mentre si aprono i seggi per l’ultima giornata di voto cono entrambi al 49%. New York, 5 novembre 2024 – Le ragioni per una vittoria di Donald Trump alle elezioni americane del 5 novembre si basano su alcuni punti sui quali il tycoon, almeno nella percezione popolare, distanzia Kamala Harris (QUOTIDIANO NAZIONALE)
New York, 5 novembre 2024 – Ha fatto molti salti da uno schieramento all’altro Donald Trump, che nella sua vita ha anche appoggiato Kamala Harris finanziandone la campagna elettorale quando l’attuale sua avversaria per la Casa Bianca correva allo scranno di Procuratore della California: 6mila dollari in due tranche, nel 2011 e nel 2013. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Come ha fatto Trump a vincere le elezioni? (Esquire Italia)