Beirut città aperta in un paese senza pace
A Beirut è difficile capire dove inizia la crisi attuale e dove finiscono quelle precedenti. Forse perché nella storia contemporanea dell’intero pianeta è difficile trovare un contesto simile a quello del Libano. Un Paese diviso, costantemente sull’orlo di una guerra civile e sottoposto alle mire degli stati confinanti e delle grandi potenze globali. I PALAZZI della capitale portano ancora i segni di lotte intestine lunghe decenni, dell’occupazione israeliana e della devastante esplosione del 2020 nel porto. (il manifesto)
Ne parlano anche altri media
L’appello di Mika per i bambini del Libano: “Questa tragedia mi sconvolge” ROMA – Nelle ultime settimane, con l’intensificarsi dei combattimenti, la situazione della popolazione libanese è notevolmente peggiorata. (Dire)
“Le persone sono ora in fila fuori dai centri socio sanitari dell’Ordine, in mancanza di beni di prima necessità – riparo, acqua, cibo e prodotti per l’igiene”https://t.co/C9cwH6Bo2K (AGI - Agenzia Italia)
Il cuore in gola per quarantotto ore. L’abbraccio dopo la paura: il ritrovarsi vicini, dopo giorni di terrore per l’escalation del conflitto. (LA NAZIONE)
I raid e le operazioni di queste settimane in Libano non sono figlie soltanto delle tensioni scatenatesi in Medio Oriente a partire dal 7 ottobre 2023. Processo che sta facendo assomigliare sempre di più il governo di Beirut a un’istituzione poco più che nominale, senza un reale potere sul territorio e senza un proprio apparato su cui contare. (Inside Over)
ACHRAFIEH (LIBANO). Matteo Crosetti, torinese di 49 anni, è il coordinatore regionale per il Medio Oriente dell’… (La Stampa)
Come spesso accade nella sua narrazione, punta il dito contro la corruzione endemica che ha logorato il Libano: «Tutto questo si aggiunge alla crisi che stiamo vivendo da prima della pandemia, causata da una classe politica inetta e corrotta. (Corriere del Ticino)