Manovra 2025 e il tetto degli stipendi dei manager: chi è escluso

In caso di approvazione definitiva, la Manovra finanziaria 2025 prevede la possibilità di fissare un tetto sugli stipendi dei top manager in Italia, ma non riguarderà tutti. Con l’avvio dei lavori parlamentari, che porteranno la Legge di Bilancio alla sua entrata in vigore, siamo nel vivo delle studio delle singole misure inserite nel disegno di legge. Uno degli argomenti a tenere banco in questi giorni è il tetto sugli stipendi dei top manager, che inizialmente sembrava interessare ogni ambito lavorativo, ma invece sembra pendere verso specifici settori lavorativi. (Ability Channel)

Ne parlano anche altre testate

"Non siamo felicissimi del tetto agli stipendi dei manager pubblici, lo dico con chiarezza. In questi anni, proprio a causa del tetto, molti manager hanno lasciato la pubblica amministrazione per le aziende private. (Corriere Delle Alpi)

A pagare saranno sempre i cittadini, nella forma di minore qualità dei servizi. La decisione che sta per arrivare in Consiglio dei Ministri è di abbassare gli emolumenti annui da 240 a 160mila euro, cifra da intendersi «omnicomprensiva», della serie: nessuno pensi di inventarsi trucchetti per rimpinguarla. (il Giornale)

Le retribuzioni verrebbero allineate a quelle del capo del governo, scendendo da 240mila a 160mila euro lordi l’anno. Al momento però nessuno sa quale sarà il perimetro dell’intervento. (Il Fatto Quotidiano)

E ai suoi colleghi del governo aveva chiesto di portargli l’elenco delle spese da tagliare nei rispettivi ministeri. Giancarlo Giorgetti lo aveva anticipato: “tutti dovranno fare sacrifici”. (InvestireOggi.it)

Dimenticate le roboanti affermazioni, molto di moda dalle parti di Palazzo Vidoni dal d.lgs 80/2021 in poi, sulla “necessità di potenziare la pubblica amministrazone”, di “ringiovanire l’età meda troppo avanzata dei dipendenti”, di “acquisire nuove competenze”. (- Le Autonomie)

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha delineato i principali assi di intervento, durante un incontro della Lega, offrendo un quadro delle decisioni che caratterizzeranno il prossimo anno economico. (QuiFinanza)