Addio a Roberto Gervaso, giornalista e scrittore
#robertogervaso Sei stato il più grande, colto e ironico scrittore che abbia mai conosciuto.
E' morto oggi a Milano, dopo una lunga malattia, il giornalista e scrittore Roberto Gervaso, autore tra l'altro di celebri volumi divulgativi sulla storia d'Italia firmati con Indro Montanelli.
Roberto era un amico sincero e generoso, un grande scrittore ma soprattutto un uomo libero.
"Sei stato il più grande, colto e ironico scrittore che abbia mai conosciuto. (Ansa)
Su altri giornali
Pierluigi Diaco posta su Twitter un video e scrive: "Qui trovate la partecipazione di un immenso Roberto Gervaso a #ioete lo scorso anno. Quella di Gervaso è stata una figura molto nota - anche per il suo papillon e per gli aforismi - al pubblico televisivo. (AGI - Agenzia Italia)
Proprio lei lo ha salutato su Twitter scrivendo: “Sei stato il più grande, colto e ironico scrittore che abbia mai conosciuto. È morto a Milano lo scrittore e giornalista Roberto Gervaso. (Virgilio Notizie)
Mattarella: uomo "di finissima cultura, protagonista, per lunghi anni, del giornalismo e della vita culturale del nostro Paese". Lo scrittore e giornalista Roberto Gervaso, 82 anni, è morto a Milano dopo una lunga malattia. (Il Fatto Quotidiano)
Di sicuro non rientrava nelle due categorie su cui ironizzava: «C’è’ chi crede di essere un grande scrittore perché tutti lo leggono; e c’è chi crede di essere un grande scrittore perché nessuno lo legge». (Il Gazzettino)
Moltissimi i suoi libri di successo, in gran parte dedicati alla storia e alla memorialistica. Addio", con questo post su Twitter, Vittoria Gervaso, giornalista del Tg5, ha ricordato il padre Roberto. (Sky Tg24 )
Maggio 2018, Roberto Gervaso ci racconta il suo profondo legame con Indro Montanelli per l’uscita dei volumi che scrissero insieme per la Storia d’Italia, riproposta in quei giorni dal «Corriere» . È una giornata di sole romano, Gervaso ricorda bene: «Mi chiamava Robertino… e mi spiegò il metodo di lavoro nel 1964 per la Storia d’Italia: “Hai presente il monumento a Garibaldi? (Corriere della Sera)