Sparatoria in discoteca, il killer confessa: «L’ho uccisa io e ho gettato la pistola»
Michele Lavopa, 21enne barese del quartiere San Paolo, ha risposto alle domande del sostituto procuratore antimafia Federico Perrone Capano e degli investigatori dei carabinieri e non ha negato le accuse. Anzi. Tuttavia, se la causa scatenante del litigio a colpi d'arma da fuoco avvenuto tra sabato e domenica nel Bahia Beach di Molfetta, costato la vita alla 19enne Antonia Lopez, sembrerebbe legata a vecchie ruggini, l'indagine è tutt'altro che chiusa. (ilmessaggero.it)
Su altri giornali
La ragazza è morta a causa di un colpo di pistola che l'ha centrata al torace, per... Oggi autopsia sul corpo di Antonia Lopez, 19enne barese uccisa a Molfetta la notte fra sabato e domenica. (Virgilio)
Il delitto è avvenuto nel lido Bahia Beach, dove il giovane ha detto di avere «reagito agli insulti» e di essere «pentito». Questa mattina, nel penitenziario di Bari, s'è tenuto l'interrogatorio di convalida del fermo di Michele Lavopa, 21enne del quartiere San Paolo autore reo confesso dell'omicidio di Antonella Lopez, 19 anni. (MolfettaViva)
(Adnkronos) – Si è svolto questa mattina nel carcere di Bari l’interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Michele Lavopa, il 21enne autore reo confesso dell’omicidio di Antonella Lopez, 19 anni, avvenuto nella discoteca-lido Bahia Beach di Molfetta nella notte tra sabato e domenica scorsi. (CremonaOggi)
Nella notte tra lunedì e martedì, il Bahia Beach di Molfetta è stato colpito da un furto. Il locale, già al centro di un'indagine per l'omicidio di Antonia Lopez, la 19enne barese uccisa per errore durante una lite tra giovani, era stato posto sotto sequestro. (TarantoBuonaSera.it)
Ha confessato di essere stato lui a sparare durante una rissa culminata in una sparatoria costata la vita alla 21enne. Ma sono indagati altri tre giovani che lo avrebbero aiutato nelle fasi successive del delitto. (Corriere della Sera)
Il giudice, al termine dell’udienza di convalida del fermo svoltasi questa mattina in carcere a Bari, ha anche riconosciuto l’aggravante mafiosa, come chiesto dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia. (Telebari)