Non sono quello che sono, la recensione: l'Otello romanesco di Edoardo Leo è un grido contro il femminicidio
Non contento di essere uno dei volti simbolo del cinema contemporaneo, Edoardo Leo ama mettersi in gioco con nuovi progetti che ne valorizzino la crescita artistica. Dopo aver oscillato a lungo tra cinema, teatro e televisione, l'attore romano ha scelto di passare dall'altro lato della barricata misurandosi col mestiere di regista e sceneggiatore (ormai da diversi anni). In Non sono quello che sono, Leo abbraccia entrambe le sue anime, quella teatrale e quella cinematografica, adattando l'Otello di Shakespeare in una versione cruda e metropolitana ambientata sul litorale laziale (che tanto pare un non-luogo). (Movieplayer)
La notizia riportata su altri giornali
Un percorso artistico che non è cominciato con le luci della ribalta, ma in teatri dove erano otto in scena e quattro spettatori. Edoardo Leo è un ‘late bloomer’, uno che è emerso tardi. Guardando in controluce la sua storia d’autore e d’attore, si delinea chiaramente il profilo di chi racconta storie, sì per mestiere, ma anche e soprattutto per accendere una luce su fatti che ci riguardano da vicino. (Quotidiano di Sicilia)
Le recensioni della settimana di Fulvia Caprara: "Giurato numero 2", l'ultimo film di Clint Eastwood, pellicola processuale all'americana che va oltre qualunque consuetudine; "Non sono quello che sono", trasposizione dell'Otello di Shakespeare in romanesco e napoletano. (La Stampa)
Edoardo Leo è un attore, sceneggiatore e regista italiano nato a Roma il 21 aprile del 1972. Arriva al grande pubblico grazie al ruolo di Marcello in Un Medico In Famiglia, e si dedica tanto al teatro, recitando in Birdy – Le Ali della Libertà, quanto alla televisione, con molti film, alcuni vincitori di svariati premi. (Taxidrivers.it)
Edoardo Leo, finalmente un uomo che capisce le donne: "Quando ho scoperto di essere un maschilista inconsapevole" E quale può essere la soluzione? “Quando una ragazza passa davanti a un tavolo di quattro maschi, viene fissata come carne da macello. (Milleunadonna.it)
“The Tragedy of Othello, the Moor of Venice” ha ispirato nel tempo registi e sceneggiatori per la cruda umanità ancora una volta rappresentata da Shakespeare con un realismo talmente vivido da risultare sempre attuale. (Ciak Magazine)
Un Otello in dialetto Edoardo Leo è alla sua nona regia con Non sono quello che sono, film in sala dal 14 Novembre con Vision Distribution. Razzismo, patriarcato, gelosia, possesso, inganno: nel suo racconto cinematografico, tratto da La tragedia di Otello di William Shakespeare, c’è tutto questo e non solo. (Artribune)