Meloni salta il comizio a Bologna
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Bologna — Non è un caso, ma una scelta consapevole. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, evita di mettere la faccia sulla battaglia per l’Emilia Romagna. Nessuno, a Palazzo Chigi, crede nella rimonta. Nessuno prevede un clamoroso ribaltone, al massimo si punta a ridurre il divario con il centrosinistra: si parte da un -19%, sarebbe un successo perdere con un distacco a una cifra. E così, la presidente del Consiglio, delusa, chiude da remoto la campagna elettorale del centrodestra: "Ora stravolgiamo il pronostico".
"Non potete capire quanto mi dispiaccia non essere riuscita a venire a Bologna, ci tenevo da matti, mi mancate", dichiara Meloni, apparendo al comizio di chiusura della campagna. Il flop del centrodestra a Bologna è evidente: Fdi è indietro di 10 punti. Il centrodestra riesce a malapena a riempire la sala del Savoia Regency Hotel, nella periferia bolognese, alle porte del quartiere Pilastro. La zona, per capirci, dove Matteo Salvini citofonò quattro anni fa ("scusi, lei spaccia?"), perdendo poi le Regionali. Sono arrivate un migliaio di persone. Con questi numeri, niente piazza, figurarsi. Forse anche per ragioni di sicurezza, dopo le tensioni degli ultimi giorni.
I leader del centrodestra, a Bologna (salvo la premier in collegamento) per chiudere la campagna elettorale in Emilia-Romagna, si concentrano davvero sulla regione al voto. Sembra normale, invece non era mai successo. La premier, soprattutto, aveva sempre insistito sui mirabolanti risultati nazionali del governo, addirittura, in Liguria, dedicando solo una fugace citazione alla regione. In Emilia è tutt’altra musica.