In Romania i riformisti fanno squadra per impedire la vittoria del filorusso Georgescu
Le forze riformiste rumene fanno squadra attorno alla candidata di centrodestra Elena Lasconi per evitare che al ballottaggio vinca le presidenziali l'esponente della destra radicale Calin Georgescu. I liberali, ora al governo con il partito socialdemocratico (Psd), hanno espressamente dato indicazione ai loro elettori di sostenere l'"opzione europeista" mentre i socialdemocratici non si sono ancora espressi. (EuropaToday)
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Il candidato di estrema destra Georgescu, che ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania - Inquam Photos/Octav Ganea (Avvenire)
Tsunami politico alle presidenziali in Romania, con il boom di un outsider senza partito e filo russo e il crollo di due sigle storiche. Il 22,94% è andato infatti a Calin Georgescu: un agronomo classe 1962 che dopo avere lavorato a lungo soprattutto in varie strutture dell’Onu con cariche dal sapore ambientalista, da presidente del Centro europeo di ricerca del Club di Roma in Svizzera a direttore esecutivo dell’Istituto dell’indice di sostenibilità globale delle Nazioni Unite a Ginevra, passando per consigliere del ministro dell’Ambiente e segretario generale del ministero dell’Ambiente, nel 2020 fece irruzione in politica come candidato a primo ministro perla destra anti-europeista della Alleanza per l'Unione dei Romeni (Aur), che fa campagna con cartelli in cui si inneggia all’eroe nazionale Dracula. (Liberoquotidiano.it)
Risultato a sorpresa alle presidenziali di domenica in Romania. A vincere il primo turno, smentendo tutti i sondaggi, è stato Călin Georgescu, candidato filorusso e di estrema destra. (Corriere della Sera)
La Romania vira a destra. (Secolo d'Italia)
Dopo aver votato sulla scheda elettorale pensava di non dover fare più niente, invece eccolo sommerso di richieste di autografi e selfie. L'ex attaccante della Fiorentina e del Parma (112 partite in maglia viola dal 2006 al 2011) ora è un allenatore senza squadra da quando, ad aprile, ha lasciato il Cluj. (La Repubblica Firenze.it)
Alle sei della sera, il giorno dopo la tempesta elettorale che ha scosso la Romania, il vincitore del voto più imprevedibile nella storia di questo Paese al confine con l’Ucraina si presenta via social e parla dal salotto di casa: «Non esiste né Est né Ovest, esiste la Romania, la solidità del nostro popolo e della nostra economia, la neutralità è necessaria» scandisce Calin Georgescu, 62 anni, camicia bianca, l’aria confidenziale. (Corriere della Sera)