Alitalia, commissari e governo licenziano tutti: 2.245 a casa

A soli cinque giorni dalla fumata bianca per la (s)vendita a Lufthansa, arriva il licenziamento collettivo per i 2.245 lavoratori ex Alitalia, non riassunti da Ita Airways. L’ex compagnia di bandiera che ha ceduto per un solo euro tutto il ramo Aviation (aerei e slot) a Ita airways è dal 2017 in gestione commissariale. L’allucinante decollo della nano compagnia si è portato dietro uno bagno di sangue occupazionale ancora irrisolto. (il manifesto)

La notizia riportata su altre testate

Lo afferma la Uiltrasporti, facendo sapere dell'avvio delle procedure di licenziamento per 2.245 lavoratori di Alitalia (2.198) e Alitalia City Liner (47), comunicata in una lettera datata 7 luglio. (Corriere della Sera)

Sta per scoccare l’ultima ora della vecchia Alitalia, cioè la compagnia aerea fallita di cui Ita Airways, giuridicamente non è l’erede (anche se da molti punti di vista lo è di fatto). (La Stampa)

Lo afferma la Uiltrasporti rivolgendosi al governo, facendo sapere dell'avvio delle procedure di licenziamento per 2.245 lavoratori di Alitalia (2.198) e Alitalia City Liner (47), comunicata in una lettera datata 7 luglio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Unione Sindacale di Base: Aperte le procedure di licenziamento collettivo del personale Alitalia. USB: è questo il grande successo della vendita di ITA?

Per Fabrizio Cuscito, coordinatore nazionale Trasporto aereo della Filt Cgil, è indispensabile prorogare la cassa integrazione finché i lavoratori non saranno totalmente riassorbiti dalla nuova compagnia. (Collettiva.it)

I commissari straordinari di Az hanno aperto le seconde procedure di licenziamento (dopo quelle di fine 2023) per 2.245 dipendenti del gruppo (2.198 dell’ex Alitalia Sai e 47 di Alitalia Cityliner), nonostante i licenziamenti del personale ex Alitalia non scatteranno prima del 31 ottobre. (Il Fatto Quotidiano)

L’azienda ha anticipato i tempi, lasciando un ampio margine rispetto alla fine della CIGS prevista il 31 ottobre prossimo, rilanciando di fatto la questione che vede 2300 lavoratori messi fuori dal ciclo produttivo, senza avere alcun requisito pensionistico. (USB)