Netanyahu fa ricorso contro la Corte penale internazionale: “Se rifiuta sarà la prova di un giudizio parziale”

Netanyahu fa ricorso contro la Corte penale internazionale: “Se rifiuta sarà la prova di un giudizio parziale” Lo riferisce la stampa israeliana, chiarendo che la contestazione è stata inoltrata solo pochi minuti prima Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – Benjamin Netanyahu ha informato la Corte penale internazionale (Cpi) della volontà di presentare ricorso contro il mandato d’arresto a suo carico, spiccato dalla Corte dell’Aia alcuni giorni fa per presunti crimini di guerra e contro l’umanità, commessi nella Striscia di Gaza, tra cui i crimini di affamamento”, “atti disumani come la negazione di cure” e “due attacchi intenzionalmente diretti contro i civili”. (Dire)

Ne parlano anche altri giornali

Il G7 dei ministri degli Esteri, riunito a Fiuggi, sta discutendo anche sul mandato di arresto a carico di Benjamin Netanyahu, spiccato dalla Corte penale internazionale. Un anno e mezzo fa, il 17 marzo 2023, quando la stessa Corte prese il medesimo provvedimento nei confronti di Vladimir Putin, non ci fu bisogno di alcuna discussione. (Corriere della Sera)

Benjamin Netanyahu informerà la Corte penale internazionale che Israele farà appello al suo mandato di arresto. A riferirlo su X il giornalista di Axios, Barak Ravid, spiegando di averlo appreso da un funzionario israeliano. (il Giornale)

PUBBLICITÀ Di Euronews Agenzie: AP (Euronews Italiano)

Un “dream team” di avvocati Usa per difendere Netanyahu

La (non) posizione dell'Italia rispetto al mandato di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) nei confronti di Benjamin Netanyahu può non sorprendere, data la storica ambiguità del nostro paese e l'incapacità istituzionale di assumere una posizione netta e chiara nelle crisi internazionali. (Italia Oggi)

Non esiste una via giudiziaria alla pace“. Rispondendo al question time alla Camera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadisce il suo scetticismo sul mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale a carico del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. (Il Fatto Quotidiano)

L’artefice dell’operazione è Alan Dershowitz, celeberrimo avvocato di New York, che in carriera ha difeso personalità illustri, da Mike Tyson a Roman Polansky, da O J Simpson a Jeffrey Epstein, da Harvey Weinstein a Donald Trump. (Il Dubbio)