L’ora della verità per Stellantis: in ballo c’è il futuro in Italia
Oggi è il giorno del tanto atteso tavolo al ministero tra Stellantis, Urso e i sindacati: è davvero il momento della svolta? Il grande giorno è arrivato. Al ministero delle Imprese e del Made in Italy oggi si deciderà il futuro di Stellantis nel nostro Paese. Le dimissioni dell’ad Carlos Tavares sono considerate da molti come un’opportunità per l’azienda dell’automotive di riallacciare i rapporti anche con i governi, a partire da quello italiano. (LA NOTIZIA)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Mentre l’azienda auspica che in quell’occasione "si possano dare delle buone notizie" e evidenzia che "in un anno e mezzo di lavoro" con il Ministero è stato "aggiustato il tiro", anche il direttore delle risorse umane e delle relazioni industriali, Giuseppe Manca, da un dibattito ad Atreju sulla crisi dell’industria dell’auto e della filiera dell’automotive, ha parlato di clima è positivo: "Evito di spoilerare alcune novità che ci saranno" ma Stellantis ha "dato missioni produttive a tutti gli stabilimenti" in Italia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Oggi, dopo il vertice con Jean-Philippe Imparato, capo Europa del gruppo franco-italiano, sul futuro produttivo di Stellantis in Italia giudicato «deludente» dalle parti sociali, i sindacati metalmeccanici tornano in trincea per firmare l’accordo per nuovi ammortizzatori sociali. (Corriere della Sera)
Non è ancora chiaro quale sarà la strategia ma Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane dell’azienda, ad Atreju ha affermato di aver «dato missioni produttive a tutti gli stabilimenti». (Industria Italiana)
La marcia di avvicinamento al tavolo ministeriale del 17 dicembre, dove Stellantis discuterà il futuro dell’industria automobilistica italiana, è accompagnata da un misto di speranza e preoccupazione. Tra le priorità c’è Termoli, cuore del progetto Gigafactory, il cui futuro resta incerto, mentre si moltiplicano le dichiarazioni di esponenti politici e industriali. (Primonumero)
Restare in corsa per produrre modelli mass market in Italia e confermare il polo di produzione di batterie nella attuale fabbrica di motori di Termoli. Si tratta di due dossier industriali dall’esito tutt’altro che scontato, che potrebbero trovare una soluzione non già la prossima settimana ma nei prossimi mesi. (Il Sole 24 ORE)
Marchi che l’ex numero uno Carlo Tavares ha ribadito a più riprese di non voler cedere. Uno fra tutto la sovrapposizione tra marchi e la possibile vendita di brand che si stanno trasformando in rami secchi pesando sui conti. (Il Sole 24 ORE)