Volkswagen taglia in Cina: vende lo stabilimento e la pista di prova nello Xinjiang. Ecco perché
La casa automobilistica tedesca vende le attività nella regione cinese dello Xinjiang, teatro di accuse di violazioni dei diritti umani. La decisione segna un cambio di rotta per il colosso, che affronta pressioni globali. Ecco perché (Milano Finanza)
Ne parlano anche altre fonti
La Volkswagen lascia la regione autonoma della Cina, uno degli snodi più critici dell'immenso territorio amministrato dal Partito comunista. Addio Xinjiang. (La Stampa)
Wolfsburg, da tempo sotto pesanti pressioni per il suo coinvolgimento nell'area, ha annunciato la vendita della fabbrica nella capitale Urumqi e di una pista di prova a Turpan alla Shanghai Motor Vehicle Inspection Center (Smvic). (Quattroruote)
Secondo un’inchiesta del quotidiano tedesco Handelsblatt, nella pratica sarebbe stato coinvolto anche il gruppo Volkswagen. Volkswagen in Cina, superata da BYD, prova a rilanciarsi con una nuova alleanza con Xpeng per sviluppare nuovi modelli (Vaielettrico.it)
Questo accordo, cruciale per la strategia "In Cina, per la Cina", mira a consolidare la leadership con i brand Volkswagen e Audi nell'era dei veicoli elettrici intelligenti e connessi. Il Gruppo Volkswagen rafforza la sua presenza in Cina (nonostante recenti notizie di chiusure), consolidando la partnership quarantennale con SAIC Motor. (HDmotori)
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La decisione è però dovuta non tanto alla crisi che l'azienda tedesca sta attraversando, ma alle accuse rivolte dalla comunità internazionale alla Cina di violazioni dei diritti umani sulla popolazione locale della regione in cui si trova la fabbrica lo Xinjiang (QuiFinanza)