Tour de France 2024, tappa 20: pokerissimo di Pogacar. Ordine d'arrivo e classifica

La tappa 20 del Tour de France 2024 porta la carovana da Nizza al Col de la Couillole dopo 132,8 km. Sembra il terreno perfetto per una fuga: a maggior ragione dopo il lasciapassare di Tadej Pogacar, che ieri aveva calato il poker ammettendo di volersi 'riposare' il giorno successivo. In effetti una fuga parte e annovera anche pezzi grossi, come Richard Carapaz (da oggi ufficialmente maglia a pois, così come Biniam Girmay è il proprietario definitivo di quella verde), Enric Mas e Romain Bardet, gli ultimi a resistere al forcing della Soudal Quick-Step (Quotidiano Sportivo)

Ne parlano anche altri giornali

Non c’è che dire, Francesco Moser tiene in scacco il tempo. O pedali o resti lì, staccato, a piangerti addosso. (ilmattino.it)

Il danese non ha vinto questo Tour, ma ha lottato in ogni modo fino alla fine e per questo non si sente di incolparsi di nulla per il mancato successo. Oggi ci sarà la cronometro finale, che farà scendere il sipario su questo Tour, che per la prima volta nella sua storia, è partito da Firenze, in Italia, lo scorso 29 giugno. (TUTTOBICIWEB.it)

Nel gruppo di testa all’inseguimento dei soliti fuggitivi di lusso (Simon Yates ma sopratutto Mas e Richard Carapaz) alza il ritmo la Soudal di Evenepoel, grazie al lavoro di Mikel Landa, che vorrebbe strappare il secondo posto a Vingegaard. (Corriere della Sera)

Merckx: "Pocagar è come me, domina ogni gara che corre. Vedrete sulle Alpi..."

Cinque vittorie di tappa in un unico Tour de France non rappresentano un record. Forse vincere un Tour a Nizza potrebbe esserlo, un primato, a ben pensarci. (Cicloweb.it)

Per lui, il ciclista italiano più vincente di sempre, la bicicletta è un modo di essere. E’ l’identità stessa che lo porta a mostrare, senza finzione alcuna, esattamente quello che è. (ilmattino.it)

E mentre si avvicina la nuova incoronazione in giallo di Tadej, dopo quella in rosa di maggio, Eddy Merckx può dare dall’alto la sua benedizione imperiale: “Godiamocelo Pogacar, godiamocelo anche sulle Alpi”, ammicca al telefono il Cannibale belga. (La Gazzetta dello Sport)