Giani davanti a Beko: "Una lotta simbolo che coinvolgerà tutta la Toscana"
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"La Toscana siete voi, questa è una vertenza simbolo, perché non si può liquidare così un’esperienza industriale". Eugenio Giani, presidente della Regione, è davanti ai cancelli della Beko. A quella sbarra abbassata e al vuoto che c’è dietro, emblema dell’ennesimo giorno di cassa integrazione e di blocco della produzione. Lo striscione “Rsu Beko Europe Siena in lotta“, le bandiere dei sindacati e i tanti lavoratori che presidiano l’area davanti all’ingresso testimoniano che qui si sta vivendo la stagione difficile della lotta per difendere il proprio posto di lavoro. (LA NAZIONE)
La notizia riportata su altre testate
“Vogliamo sapere dal governo quali iniziative urgenti abbia attivato per scongiurare gli annunciati licenziamenti e la cessazione delle attività della Beko, di proprietà dell’azienda turca Arcelik e di Whirpool, negli stabilimenti di Siena, Comunanza e Cassinetta, e per assicurare il prosieguo della totalità delle attività della Beko, anche in applicazione dei poteri “Golden Power” da parte dell’esecutivo del nostro Paese”. (RadioSienaTv)
Uscendo, Acquaroli dice che "sì, è stato utile questo incontro, e importante innanzitutto per dare informazioni di cui siamo a conoscenza, e poi per stabilire una strategia di difesa e di proposte. Resta fuori la stampa: "Sono disposizioni superiori" dicono alla reception, mentre si sente lo sferragliare del cancello che si chiude. (il Resto del Carlino)
I luoghi colpiti sono Siena e Comunanza. Saranno 1.935, in totale, i lavoratori che resteranno a casa dopo la chiusura degli stabilimenti. (il Resto del Carlino)
Quest… (la Repubblica)
Ancora 12 mesi e poi lo stabilimento di viale Toselli a Siena resterà un involucro senza anima. Dentro quei capannoni sono nate storie d’amore, costruite famiglie e consumate vite. (Corriere Fiorentino)
L’approdo della vertenza senese sulla testate nazionali, l’idea che proprio da qui possa esplodere il caso Beko, "la più grande crisi industriali del nostro Paese", dice il senatore Pd Silvio Franceschelli, al netto - sottolinea - di quanto potrà succedere per il settore auto. (LA NAZIONE)