Guardate questa mappa. Votare per Trump è stato più di un dito medio all’élite
Guardate questa mappa. Sarò sempre dalla parte dei poveri, maleducati, sfavoriti, spazzatura bianca e nera del cuore, sognando di rovesciare i loro padroni costieri. Votare per Donald Trump questa volta ha significato molto più di un semplice dito medio rivolto all’élite, come 8 anni fa. Ora, le ondate di voto hanno creato uno Stalingrado per la sinistra da Marx a Pol Pot a Obama. Il mondo forgiato dai globalisti diventerà presto un ricordo distopico che spaventerà alcuni bambini in Oklahoma nelle notti d’inverno, una storia raccontata dai nonni quando Netflix non funziona. (Nicola Porro)
Su altri giornali
Mauro Della Porta Raffo Il dibattito sarà condotto da Mauro Della Porta Raffo, presidente onorario della Fondazione Italia Usa, noto per le sue analisi acute e il suo vasto bagaglio culturale in materia di politica americana. (varesenews.it)
Font +: Stampa Commenta Donald Trump è il 47° presidente degli Stati Uniti d’America. Eh no, non è l’epilogo di un episodio dei Simpson, dove un imprenditore miliardario dal linguaggio volgare, con una lunga serie di accuse e condanne alle spalle, prende residenza alla Casa Bianca, sede ufficiale del presidente del paese più ricco e potente del mondo. (OKMugello - News dal Mugello)
L’election day ha determinato una vittoria nettissima di Donald Trump, candidato del Partito Repubblicano, che ha vinto sia tutti gli Swing States, sia il popular vote. Le ragioni che hanno determinato la vittoria di The Donald sono a mio parere le seguenti. (Il Piccolo Faenza)
ROMA – L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, il cui insediamento ufficiale è previsto per il prossimo 20 gennaio, avrà inevitabilmente conseguenze globali. La politica protezionistica di Trump può essere un problema per le aziende italiane? La lettura dell'esperto di Economia Ubaldo Livolsi (Dire)
Se solo gli europei avessero reagito alla vittoria elettorale di Donald Trump, nel 2016, rafforzando la propria sicurezza nazionale, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti, e rilanciando lo sviluppo tecnologico e commerciale, oggi l’Europa non si ritroverebbe alle strette in questi settori. (Corriere della Sera)
In Europa si è in una fase di transizione, in Germania c’è una crisi di governo, in Francia chi ha vinto le elezioni non è al potere, a Bruxelles stanno per insediarsi una nuova Commissione Europea e un nuovo Consiglio Europeo. (RSI Radiotelevisione svizzera)