La missione europea in Siria da Al Jolani, che non dà la mano alla ministra tedesca Baerbock

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L’Europa prova a battere un colpo in Siria. Ma la missione europea si scontra subito con il riflesso condizionato di un nuovo regime, che non riesce a celare la sua pulsione islamica e fondamentalista. I ministri degli Esteri di Germania e Francia, Annalena Baerbock e Jean-Noël Barrot, hanno incontrato ieri a Damasco il nuovo uomo forte del Paese mediorientale, Ahmed al-Sharaa, noto come Al Jolani. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Un tributo che, ancor prima di essere incassato, ha già provocato un mare di polemiche: accogliendo i due ministri arriv… (L'HuffPost)

Il primo grande riconoscimento internazionale per la nuova Siria del capo degli islamisti che quasi un mese fa ha spazzato via il regime di Bashar Assad, è stato segnato da uno sgarbo verso una donna. Inizia male al Jolani. (Secolo d'Italia)

I ministri degli Esteri di Francia e Germania, Jean-Noel Barrot e Annalena Baerbock, sono andati a Damasco per incontrare Ahmad al-Chareh, nuovo leader islamista della Siria, dopo la fuga di Bashar al-Assad l’8 dicembre e conosciuto con il nome di Al Jolani. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Siria. I ministri europei Barrot e Baerbock incontrano il leader jihadista al-Sharaa

La “mano tesa” alla nuova Siria non poteva che venire offerta partendo da Sednaya, il “carcere macello” del regime di Bashar al-Assad. La visita a sorpresa della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock e del ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, a Damasco in rappresentanza dell’Unione Europea, inizia dalla fabbrica di morte e di torture che l’Occidente per decenni ha finto di non vedere. (Avvenire)

Unione europea «apre» al nuovo governo di origine jihadista a Damasco con la visita di due ministri degli Esteri di peso, la tedesca Annalena Baerbock ed il francese Jean-Noël Barrot (nella foto). (il Giornale)

I ministri degli Esteri di Francia e Germania, Jean-Noel Barrot e Annalena Baerbock, si sono recati in Siria per avere contatti con il governo di transizione istauratosi a seguito della caduta del regime di Bashar al-Assad, avvenuta l’8 dicembre 2024, cosa questa che ha creato un vuoto di potere che l’Europa sembra intenzionata a colmare cercando di ristabilire una forma di dialogo con i nuovi leader del Paese, nonostante la loro controversa natura di carattere jihadista. (Notizie Geopolitiche)