Ange Capuozzo: «Anche chi ha un fisico normale come me può giocare a rugby. L'Italia al Sei Nazioni vuole ripetersi»

Ultima palla della partita, 65 metri davanti e tutto il Galles schierato. Ange Capuozzo comincia a correre. Scatta, dribbla, evita gli uomini vestiti di rosso e vede lo spazio, la luce sulla fascia destra. Passaggio perfetto a Edoardo Padovani che schiaccia in mezzo ai pali. È un’epifania. L’Italia vince una partita del Sei Nazioni dopo sette anni e Capuozzo diventa il frontman di una squadra azzurra giovane che vuole cambiare il suo destino. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Tre le mete messe a segno negli 80 minuti di gara: la prima di Federico Zanandrea al 29 minuto, la seconda di Niccolò Beni al 46’, la terza di Edoardo Todaro al 62’. Todaro che è stato anche eletto Player of the Match. (OnRugby)

La partita inizia con grandi impatti, ma poca precisione. Le squadre non trovano il modo di sfondare e di smuovere il punteggio. Al quarto d’ora però è la Scozia ad andare oltre: rimessa in zona offensiva, “raccogli e vai” e meta di forza di Billy Allen. (Sky Sport)

Sei Nazioni di rugby compie in questi giorni un quarto di secolo di vita. Venticinque anni fa, il 5 febbraio 2000, l’Italia faceva il suo esordio allo stadio Flaminio misurando le sue aspettative contro la Scozia, campione in carica. (il manifesto)