Giornata violenza contro le donne 2024, tutte le manifestazioni
A Roma l'anno scorso erano 500.000 le persone che sono scese in piazza con Non Una di Meno nella Giornata Internazionale per la lotta alla violenza contro le donne. È stata un'ondata di cartelli, slogan, corpi, volti e voci. Pochi giorni prima la morte di Giulia Cecchettin aveva fatto scattare una scintilla portando tantissime città italiane a organizzare cortei e fiaccolate in sua memoria. Sembrava che fossimo arrivati a un punto di rottura, ma cosa rimane un anno dopo? Un nulla di fatto da parte delle istituzioni che ancora si ostinano a negare l'esistenza della cultura patriarcale mentre l'Italia rimane uno dei pochi Paesi dell'UE in cui l'educazione sessuo-affettiva non è obbligatoria nelle scuole mentre i centri antiviolenza denunciano la mancanza di fondi e di un coinvolgimento concreto nella gestione di un fenomeno sistemico che non accenna a diminuire. (Elle)
La notizia riportata su altri media
Un anno dopo il corteo transfemminista convocato a Roma da Non una di meno ha visto sfilare almeno 200 mila persone con una piattaforma politica ed economica che prescinde, travalica e restituisce senso ai fatti di cronaca. (il manifesto)
Al grido di "disarmiamo il patriarcato", una “marea transfemminista” attraverserà il cuore della Capitale, da piazzale Ostiense a Vittorio Emanuele I. A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin e alla vigili del 25 novembre, la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il movimento femminista riaccende i riflettori su un problema cronico che non trova soluzione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Roma, in migliaia al corteo di 'Non una di meno': "Basta violenza, è ora di disarmare il patriarcato" (La Stampa)
“Le parole del ministro Valditara confermano l'urgenza di scendere in piazza - spiegano da Non una di meno – il patriarcato esiste, non è ideologia e il razzismo istituzionale non è la risposta. Da piazzale Ostiense il corteo attraverserà il cuore della città per arrivare a piazza Vittorio Emanuele II al grido di “Disarmiamo il patriarcato”. (Repubblica Roma)
Questo significa che, dietro alla cronaca, c'è una questione più ampia che va affrontata con misure strutturali. Per questo, visto che del progetto annunciato da Valditara non si è saputo più nulla, chiediamo l'inserimento nella programmazione didattica curricolare ed extracurricolare delle scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori) di corsi di informazione e prevenzione sulla salute sessuale e sull'educazione sessuale e affettiva». (Corriere Roma)
E colpiscono anche i silenzi di chi non ha ritenuto di prendere le distanze da ingiurie, immagini bruciate, sedi di associazioni prese di mira con frasi minacciose”. Roma, 23 nov. (Agenzia askanews)