Salvini: “No all’invio di militari in Ucraina. Non sarà un Macron qualunque a fermare la pace”

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La Repubblica INTERNO

BOLOGNA – No all’invio di militari in Ucraina da parte della Lega, e la premier Meloni avrà la stessa posizione. Lo assicura il vicepremier Matteo Salvini parlando a Bologna durante un’iniziativa della Lega in piazza Nettuno. "Ribadisco che il governo è assolutamente compatto sul 'no' all'invio di militari, sul fatto che ‘ReArm Eu’, 800 miliardi per riarmare l'Europa, non è una cosa che si invent… (La Repubblica)

Su altri media

«Con lui saremmo già sull’orlo della guerra». Matteo Salvini, in attesa dei dettagli sul piano di riarmo europeo, e soprattutto della pace tra Mosca e Kiev ancora lontana, continua ad attaccare Emmanuel Macron (L'Unione Sarda.it)

Prima lo ha definito "matto", adesso rincara la dose: con lui "saremmo già sull'orlo della guerra". Il bersaglio è il presidente francese Macron. (Today.it)

La frase sul nucleare, che ha ripetuto diverse volte in questi giorni, gioca sul termine per ribadire che è favorevole a tornare a produrre energia nucleare ma che non vuole sentire parlare di armi nucleari in Europa: ogni riferimento a Macron non è puramente casuale. (Corriere della Sera)

Salvini è stato velocissimo a interpretare a suo modo la campagna del Cremlino contro il presidente francese, iniziata dopo che Macron ha provato a mettersi alla testa della risposta europea alla tenaglia rappresentata da Putin e Trump. (Radio Popolare)

Tra Ucraina, Donald Trump e il piano di riarmo dell'Europa, la politica estera continua a tenere banco nel dibattito interno italiano. E, così, mentre a sinistra approfittano delle dichiarazioni di Elon Musk su Starlink e la guerra tra Mosca e Kiev per attaccare la premier e il governo, nel centrodestra emergono sfumature diverse. (il Giornale)

"Mi han detto che Macron si è offeso, mi spiace, però se uno parla ossessivamente di armi nucleari, di invio di armi, di invio di truppe, di invio di soldati, forse lo fa perchè ha dei problemi interni in Francia, non perchè gli interessi la pace". (La Stampa)