Cremlino, 'caso Durov non diventi persecuzione politica'
Articolo Precedente
Articolo Successivo
MOSCA "La cosa principale qui, ovviamente, è che ciò che sta accadendo in Francia non si trasformi in una persecuzione politica": lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, riferendosi al caso del fondatore di Telegram, Pavel Durov. Lo riporta l'agenzia Interfax. "Sappiamo che il presidente francese ha negato qualsiasi legame con la politica, ma d'altra parte vengono mosse determinate accuse. (l'Adige)
Ne parlano anche altre fonti
Al di là della vicenda giudiziaria che coinvolge in Francia il fondatore Pavel Durov, sotto la superficie del caso Telegram si nasconde qualcosa di più granulare e allo stesso tempo melmoso che ci riguarda tutti, forse la vera contraddizione del nostro tempo: più libertà o più sicurezza? Vorremmo tutte e due. (Corriere della Sera)
Questi numeri, uniti al fermo in Francia del suo fondatore e capo, Pavel Durov, gettano più di qualche ombra sul futuro della piattaforma che in diversi Paesi è più utilizzata di WhatsApp. (Corriere della Sera)
Non sono state quindi applicate misure di custodia cautelare, sebbene il 39enne franco-russo è comunque tenuto a rimanere in Francia ed a presentarsi due volte a settimana in una stazione di polizia per verificare la sua permanenza. (Borsa Italiana)
Milano, 28 ago. (il Dolomiti)
La notizia è stata pubblicata in mattinata nella prima pagina del Financial Times. L’accusa al social network fondato da Pavel Durov è quella di avere sottostimato la sua base di utenti per sfuggire alle normative più severe rivolte alle grandi piattaforme online. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
E la libertà di comunicazione e la privacy non sono rivali della lotta al crimine: se si mettono da parte inutili estremismi è sempre possibile identificare soluzioni di compromesso Vediamo come stanno realmente le cose. (Agenda Digitale)