L’azzardo finale di Netanyahu: cambiare il Medio Oriente per sempre

Il quadro è ormai chiaro, il puzzle è completo: la guerra di Benjamin Netanyahu ha l’obiettivo di riscrivere i confini geopolitici di tutto il Medio Oriente. Per sempre. È un piano ambizioso e pericoloso, che mira a cambiare gli equilibri di una regione paralizzata, prigioniera di una coazione a ripetere lunga quasi un secolo. “Ora o mai più”, ripete la propaganda israeliana. E non si tratta solo di una frase vuota: dietro quello slogan, quel mantra, non c’è solo Netanyahu, ma un intero Paese che ha affidato al suo primo ministro il “lavoro sporco”, il compito di garantire la sua sopravvivenza a qualsiasi costo. (Il Dubbio)

Su altri media

Le tensioni globali stanno convergendo verso un punto di non ritorno, con il Medio Oriente al centro di queste dinamiche pericolose. La guerra con l’Iran non solo minaccia la stabilità regionale, ma ha anche il potenziale di innescare una crisi energetica globale, simile a quella del 1973. (Avanti Online)

Conosciamo veramente Israele? No, non è più il paese dei nostri ricordi, quel paese che fino a tempi non lontani era così simile all’Europa da esserne considerato un avamposto in Medio Oriente. (Limes)

Israele attaccherà senz’altro l’Iran ma non è detto che il regime degli ayatollah debba necessariamente soccombere. È la valutazione fatta da Arturo Varvelli, direttore dell’Ufficio di Roma e Senior Policy Fellow presso lo European Council on Foreign Relations (ECFR), che in questa intervista a Start Magazine delinea gli imminenti scenari in Medio Oriente (Start Magazine)

SPIGOLATURE E DOMANDE: CRISI IN MEDIO ORIENTE E POLITICA FISCALE SULLA CASA

Ci sarà la guerra in Iran? In Iran c’è già la guerra, una guerra spietata del regime teocratico, da decenni, contro gli iraniani. (L'Opinione delle Libertà)

“Dal 7 ottobre sono stati uccisi 42mila civili palestinesi. Sono le parole della giornalista e scrittrice Rula Jebreal, che a un anno dall’attacco terroristico di Hamas in territorio israeliano ha commentato per ilFattoQuotidiano. (Il Fatto Quotidiano)

Si è parlato di un “abbandono” dell’Iran da parte di Cina e Russia. Eppure i rapporti tra questi Paesi sono molto stretti: di qui la preoccupazione di una escalation in caso di attacco israeliano-americano. (Nuovo Giornale Nazionale)