Appalti Asl e tangenti, le intercettazioni: «Sono tutta decorata, Louis Vuitton, Hermes e Cartier». I gioielli ordinati online
Il sistema delle tangenti che avrebbe inquinato il mondo degli appalti della sanità barese sarebbe passato anche da internet. “Tra i vari sistemi adottati dai pubblici ufficiali per “occultare” le illecite dazioni – hanno spiegato gli investigatori – c'era anche quello di commissionare l’acquisto di oggetti di valore come gioielli e articoli di pelletteria griffati”. Come accaduto, ad esempio, quando uno degli indagati coinvolti, individuato in internet un articolo di suo interesse, ha fornito a un imprenditore indicazioni sulle modalità di acquisto on-line del bene, stampando la schermata con il codice di riferimento dell’articolo “allora il sito è Chanel – si legge negli atti dell'inchiesta - e questo è il coso... (leggo.it)
La notizia riportata su altre testate
Sei persone sono finite in carcere, quattro ai domiciliari. In tutto sono diciassette gli indagati nell’inchiesta relativa a presunte irregolarità nell’affidamento di appalti di manutenzione all’interno delle strutture della Asl Bari. (BariLive.it)
Paola Andriani e suo marito, il dirigente della Asl Bari Nicola Iacobellis, arrestati questa mattina per un giro di tangenti legati ad appalti dell'azienda sanitaria locale, avevano la predilezione per gli oggetti di lusso che acquistavano rigorosamente con danaro contante, che loro chiamano «i ducati», custoditi presumibilmente nella loro villetta della Selva di Fasano (Brindisi). (Corriere della Sera)
“Io ho stimato che di quei lavori forse 5 mila euro stanno… Come li giustifichiamo gli altri 120 mila euro?”. (Il Fatto Quotidiano)
Soldi, gioielli, borse griffate, lavori edili gratuiti. Mazzette in cambio di appalti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
La Procura parla in una nota di "un sistema diffuso di corruzione" che ha comportato "la forte 'lievitazione' dei costi nella fase di realizzazione delle commesse con grave nocumento per il bilancio pubblico". (Today.it)
“Con la nuova disciplina sulle intercettazioni, questa indagine non si sarebbe potuta fare”: il procuratore di Bari, Roberto Rossi, è lapidario nel bocciare i limiti alla durata delle intercettazioni imposti dal disegno di legge che pochi giorni fa è stato approvato dal Senato. (La Repubblica)