L'oro supera i 3.500 dollari, mentre Trump attacca la Fed e aumentano i dazi sui pannelli solari

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ECONOMIA

L'oro ha sfiorato un nuovo record assoluto oggi, con l'oncia che ha brevemente superato i 3.500 dollari prima di assestarsi poco sotto quella soglia. I futures a giugno hanno toccato i 3.509 dollari, confermando una tendenza al rialzo che prosegue da mesi, alimentata dall'incertezza sui mercati e dalle tensioni geopolitiche. Nonostante una leggera correzione in corso di mattinata, il metallo prezioso resta su livelli mai visti, con un incremento del 28% dall'inizio dell'anno e del 42% rispetto allo stesso periodo del 2023.

A spingere la corsa dell'oro – considerato da molti un bene rifugio in periodi di instabilità – contribuiscono diversi fattori, tra cui il recente attacco verbale di Donald Trump alla Federal Reserve. L'ex presidente ha criticato Jerome Powell, accusandolo di gestire la politica monetaria in modo inefficace, aggiungendo ulteriore pressione su un mercato già nervoso. Intanto, il dollaro continua a indebolirsi, con l'euro che ha superato 1,15 per la prima volta dal novembre 2021, un segnale che riflette le incertezze sull'economia statunitense.

Parallelamente, l'amministrazione Usa ha annunciato un drastico aumento dei dazi sui pannelli solari importati da Cambogia, Malesia, Thailandia e Vietnam, con aliquote che in alcuni casi potrebbero superare il 3.000%. La mossa, motivata dalla necessità di contrastare le pratiche commerciali sleali, colpisce in realtà le aziende cinesi accusate di eludere le tariffe statunitensi facendo transitare le merci attraverso i quattro Paesi del Sud-Est asiatico. Una decisione che rischia di inasprire ulteriormente le relazioni commerciali tra Washington e Pechino, già tese dopo anni di guerre doganali.